Appalti

Appalti, nei bandi punteggi più alti a progettisti e imprese che utilizzano materiali riciclati

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di Giuseppe Latour

Punteggi più alti nei bandi pubblici per i progetti che utilizzano materiale riciclato. È questo, in estrema sintesi, l'effetto del decreto del 24 maggio 2016 del ministero dell'Ambiente, appena pubblicato in «Gazzetta ufficiale». Il testo, in applicazione del collegato ambientale e dell'ultimo Codice appalti, punta a incentivare l'utilizzo di soluzioni che producano un impatto minore sulla salute delle persone e sull'ambiente. E si accompagna a un altro provvedimento sull'applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici per alcune categorie di servizi e forniture: si tratta di gestione del verde pubblico, rifiuti urbani, forniture di arredo urbano e carta.

La norma nasce in applicazione del collegato ambientale (legge n. 221 del 2015) ma soprattutto dell'articolo 95 del Codice appalti (Dlgs n. 50 del 2016). In quella sede vengono regolati i criteri oggettivi per la valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa e si prevede, tra l'altro, che le amministrazioni aggiudicatrici devono indicare nel bando di gara i criteri premiali che intendono applicare «anche con specifico riferimento al maggior punteggio relativo all'offerta concernente beni, lavori o servizi che presentano un minore impatto sulla salute e sull'ambiente».

Il decreto interviene, anzitutto, per integrare i criteri ambientali minimi per l'affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici. Un bonus, in sede di valutazione dell'offerta tecnica, sarà assegnato ai progetti che prevedono l'utilizzo di materiali o manufatti costituiti da un contenuto minimo di «materiale post consumo, derivante dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi». Resta fermo l'obbligo di rispettare i requisiti prestazionali stabiliti dalle norme tecniche di settore.

Il progettista, poi, deve dichiarare se questo materiale o manufatto sia o meno utilizzato al fine del raggiungimento dei valori acustici riferiti alle diverse destinazioni d'uso degli immobili oggetto di gara. E deve indicare la provenienza del materiale di recupero utilizzato, in modo tale da evidenziare se si tratta di materiale derivato da post consumo o da scarti di lavorazione o da disassemblaggio dei prodotti complessi. Ancora, dovrà allegare l'attestazione se tale manufatto o materiale sia in possesso di marcatura Ce.


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Il Dm Ambiente 24 maggio 2016 recante «Incremento progressivo dell'applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici per determinate categorie di servizi e forniture»

Il Dm Ambiente 24 maggio recante «Determinazione dei punteggi premianti per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione, e dei punteggi premianti per le forniture di articoli di arredo urbano»

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