Appalti

Mini-Mose di Como, Cantone scrive al Comune: dopo gli arresti si va verso il commissariamento dell'appalto

di Mau.S.

Dopo il Mose di Venezia anche il mini-Mose di Como rischia il commissariamento. Dopo le perquisizioni e gli arresti della settimana scorsa, il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone ha scritto al Comune di Como annunciando l'ipotesi di commissariamento dell'appalto (con costi schizzati da 15,7 a oltre 31 milioni) per proteggere il capoluogo lombardo dalle esondazioni del lago.

L'appalto finito sotto inchiesta, è già stato oggetto delle attenzioni di Cantone, che con una delibera pubblicata lo scorso gennaio ha passato in rassegna e denunciato una lunga serie di irregolarità nella gestione dell'appalto e nell'esecuzione delle opere.

Ora si fa avanti l'ipotesi di affidare l'appalto a un pool di commissari nominati dal prefetto, applicando il modello seguito anche per l'Expo (e in decine di altri piccoli casi in Italia) per "sterilizzare" gli effetti della corruzione nell'assegnazione dell'appalto, attribuendo gli utili del cantiere a un fondo ad hoc.

Spetta a Cantone chiedere il commissariamento del singolo appalto (affidato alla veneziana Sacaim) fino alla completa esecuzione del cantiere. Al Prefetto, in base alle norme previste dall'articolo 32 del Dl 90/2014, spetta invece nominare i commissari.

Nella lettera inviata al Comune il numero uno dell'Anac ha anche annunciato doi voler rinviare il vertice con Regione e Comune fissato per il prossimo 16 giugno a Roma. «Si valuterà nel prosieguo -scrive Cantone- quando sarà chiarito quale sarà effettivamente l'interlocutore che, anche formalmente, dovrà occuparsi dell'attività contrattuale necessaria per la ripresa dei lavori, l'opportunità di partecipare a prossimi incontri o riunioni che saranno eventualmente fissati o richiesti».

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