Appalti

Delrio: «Non sto bloccando i lavori pubblici: il nuovo codice dà fastidio a molti»

di A.A.

«Non voglio sentire palle», attacca senza mezzi termini il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, al Forum Pa a Roma «io non sto bloccando i lavori pubblici. È vero il contrario: come dimostrano i dati Cresme nell'ambito del 10° Rapporto infrastrutture della Camera i bandi sono cresciuti con il nostro governo» (+33% nel numero di bandi e +67% nell'importo nel biennio 2014-2015, rispetto al 2013, dati che naturalmente si riferiscono a una fase precedente il nuovo Codice, ndr).

«Il nuovo codice dà fastidio a molti» prosegue il Ministro (sottinteso: per questo mi attaccano). «Ma prima qual era la situazione nei lavori pubblici? Corruzione, aumento di costi e tempi in corso d'opera, programmazione faraonica della legge obiettivo (che non ha prodotto alcuna accelerazione nelle grandi opere). Il nuovo codice serve a combattere tutto questo, dando centralità al progetto, alla legalità, alla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle imprese; mettendo in gara solo il progetto esecutivo e valutando le offerte non al massimo ribasso. Che queste complesse novità avrebbero creato qualche problema è evidente. Certo, dovremo aiutare le amministrazioni ad applicare il nuovo Codice».

Delrio respinge anche le critiche di affossare il project financing, o specifiche opere realizzate in project: «Non si possono promuovere autostrade in Pf che non hanno traffico, e poi chiedere soldi pubblici per aggiustare il piano finanfiznario. Il Paese è pieno di opere che "non stanno in piedi". Se un privato vuole rischiare su un'autostrada deve metterci soldi suoi o comunque deve concordare all'inizio, senza cambiarlo più, il livello di contributo pubblico necessario a fare quadrare il progetto».

Delrio si dfende anche dalle accuse delle Ance regionali (costruttori) sulla project review. «Un'altra cosa che non è vera - si toglie altri sassolini il Ministro - è che abbiamo tolto soldi al Sud nella programmazione delle infrastrutture. I governi passati dicevano che avrebbero investito 20 miliardi di euro nella nuova autostrada Ionica, ma erano solo annunci. Le opere vanno fatte, non solo annunciato: noi abbiamo cancellato solo gli annunci. Stiamo programmando strade fruibili e utili per il territorio, non importano i miliardi di euro: partiranno molto presto i cantieri per l'ammodernamento della Romea e E55 (piuttisto che annunciare la Orte-Mestre), della A3 Salerno-Reggio e della stessa Ionica.

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