Appalti

Grandi opere/3. Con la «project review» costi ridotti del 16% sulle 25 priorità

di Alessandro Arona

(nella foto Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera)

L'operazione di "project review", la revisione progettuale richiesta dal nuovo Codice appalti sulle grandi opere, sta già producendo effetti misurabili: negli ultimi 12 mesi il costo delle infrastrutture strategiche prioritarie si è ridotto del 16,4%, da 107,8 a 90 miliardi di euro. Ridimensionamenti progettuali che arrivano soprattutto da Salerno-Reggio Calabria, 106 Ionica, alta capacità Verona-Padova.

Il dato emerge nel 10° Rapporto della Camera dei deputati sulle infrastrutture strategiche, che sarà presentato questa mattina (ore 9,30, diretta streaming) alla commissione Ambiente e Lavori pubblici di Montecitorio (a fianco del presidente Ermete Realacci ci saranno il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e il presidente dell'Anac Raffaele Cantone). Il rapporto è elaborato dal Servizio studi della Camera insieme al Cresme, con la collaborazione di Anac e Istat.

Il tradizionale oggetto dello studio era l'attuazione del programma di infrastrutture strategiche (Pis) ma la legge obiettivo è stata abrogata dal nuovo Codice appalti (anche se si continua ad applicare alle opere già approvate). La nuova programmazione, d'altra parte, non c'è ancora: il Documento pluriennale di pianificazione (Dpp, articolo 201 Dlgs 50/2016) dovrà essere approvato dal Cipe entro il 19 aprile 2017. L'idea di fondo del Nuovo Codice, voluta dal Ministro Delrio e attuata dal suo capo struttura Ennio Cascetta, è meno grandi opere fini a se stesse, selezione con analisi costi-benefici (mai fatta prima), programma unico e procedura ordinaria unica ("accelerata").

E "project review" dei progetti già in pista, cosa che già si vede nel primo anno di attività di Delrio. Il costo dell'ammodernamento della statale Ionica (in Calabria) è sceso da 20 a 4,2 miliardi di euro: niente più nuova autostrada a favore di un ammodernamento "low cost" con alcune tratte in variante. Stessa cosa sulla A3 Salerno-Reggio: via i progetti di nuove tratte per i 57 km mancanti, per tre miliardi di euro, e ok a un piano di manutenzione da un miliardo di euro, tutto finanziato. E Delrio sta lavorando anche alla tratta ad alta capacità ferroviaria Verona-Padova, dove per l'attraversamento di Vicenza i costi dovrebbero scendere da 1,7 a 0,7 miliardi.

Il rapporto continua a monitorare lo stato d'avanzamento delle grandi opere indicate come prioritarie negli ultimi 5-6 anni (1.008 lotti per un costo di 276,9 miliardi di euri), evidenziando che quelle completate sono salite da 306 a 317 nell'ultimo anno, per un valore di 4,916 miliardi di euro. Ma si concentra soprattutto sulle 25 opere (della "vecchia guardia") indicate come prioritarie da Delrio negli "Allegati" al Def: costo totale 90,1 miliardi, di cui 49,4 con contratto firmato o opere in corso. Tutte dovranno comunque finire nel nuovo Dpp, visto lo stato avanzato di approvazione, e il fardello da finanziare non è marginale: 30 miliardi di euro.

Rispetto alle priorità "vaste" degli ultimi anni la scelta tipologica appare netta: nelle priorità di Delrio strade e autostrade scendono dal 50,5 al 31,5% del costo totale, le ferrovie salgono dal 34,8 al 46%, le metropolitane dal 7,8 al 16,5%.

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