Appalti

Fondi europei/1. Palazzo Chigi guarda alla Bei per finanziare il piano anti-dissesto

di Alessandro Arona

Anche la struttura di missione di Palazzo Chigi per opere idriche e dissesto idrogeologico punta sulla Bei (come il piano scuole delle Regioni e la Regione Puglia per il suo Por) per anticipare risorse (poi rimborsate dallo Stato) e così accelerare l'attuazione dei suoi programmi di investimento.

L'obiettivo, a cui si lavora per i prossimi mesi, è di avere velocemente dalla Bei 600 milioni di euro, da restituire poi negli anni grazie ai fondi pluriennali stanziati dalla legge di Stabilità 2016 (50 milioni nel 2016, 50 nel 2017 e 150 all'anno dal 2018 al 2030, per un totale di 1.998 milioni).

Oltre a questo si punta su 1,5 miliardi di euro programmati dai Patti per il Sud (firmati o in preparazione) e altri 1,5 miliardi di euro dai fondi sviluppo e coesione.
In tutto, in questo modo, il governo punterebbe a uno stanziamento per i prossimi anni di 5,9 miliardi di euro, compreso il piano stralcio da 600 milioni approvato dal Cipe nel luglio 2015.

In tutto questo la Bei servirà per anticipare la spesa, visto che sia i fondi Fsc che quelli della Stabilità 2016 sono spalmati in un arco di tempo pluriennale.

Vediamo meglio. Dopo 600 milioni assegnati nel luglio scorso non ci sono state nuove assegnazioni di fondi per opere anti-dissesto, anche per i ritardi nella progettazione delle nuove opere (è dell'11 giugno 2015 il Dpcm che discplina «Individuazione criteri e modalità per stabilire le priorità di attribuazione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico»).
Nei Patti per il Sud (fondi Por, Fsc, programmi complementari, Pac) saranno assegnati alle opere anti-dissesto circa 1,5 miliardi di euro, e l'obiettivo della struttura di missione è di aggiungere altri 900 milioni per il Sud da altre assegnazioni Fsc. Tutte dovranno passare per la selezione delle opere di cui al Dpcm di giugno 2015 e poi per delibere Cipe.

Il problema, come noto, è che il maggior fabbisogno di opere anti-dissesto è al Centro-Nord ma le risorse Fsc devono essere spese all'80% al Sud.
Su questo verrà in aiuto il fondo in Stabilità 2016, 1.998 milioni, che però è spalmato in gran parte dal 108 al 2030.

L'idea allora è di stanziare con delibera Cipe 900 milioni al Centro Nord con l'Fsc, per garantire la Bei circa la restituzione, poi avere un prestito Bei da 600 milioni per fare partiure un nuovo piano anti-dissesto al Centro-Nord dopo i 600 già assegnati, e poi restituire tale prestito Bei con i fondi pluriennali messi in Stabilità.

Alla fine, comunque, ci sarebbero in tutto, oltre ai 600 milioni già dati, 1,5 miliardi dai Patti per il Sud, altri 1,8 miliardi di assegnazioni Cipe a valere sull'Fsc, altri due miliardi dai fondi Stabilità 2016. In tutto 5,9 miliardi di euro.

Tuttavia: bisogna capire quanto di questo obiettivo di finanziamento sarà davvero messo a disposizione e inoltre quante opere saranno progettate in tempi rapidi e dunque appaltabili.

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