Appalti

Brebemi, perdite per 69 milioni nel 2015: ecco perché lo Stato è dovuto intervenire a salvarla

di Alessandro Arona

Il "profondo rosso" del bilancio 2015 di Brebemi Spa (controllata da Intesa Sanpaolo) spiega bene il perché dell'intervento di salvataggio deciso dallo Stato con la legge di Stabilità 2015 e diventato operativo con la pubblicazione in Gazzetta, il 29 gennaio scorso, della delibera Cipe n. 60 del 3 agosto 2015.
La concessionaria dell'autostrada "direttissima" Milano-Brescia (realizzata in project financing tra il luglio 2009 e il luglio 2014, per un costo di 1.737 milioni di euro al netto dei ribassi) ha chiuso l'esercizio 2015 con una perdita di 68,9 milioni di euro, una cifra enorme se confrontata con ricavi per 42,5 milioni (40,7 dalla gestione autostradale e 1,8 di altri ricavi).

È vero che la gestione operativa ha chiuso per la prima volta in positivo nel 2015 (si veda a pagina 7 del documento), con Ebitda (margine operativo lordo) di 17,7 milioni (ricavi per 42,5 mln - costi operativi per 24,8), ma nelle operazioni di project financing a pesare è l'alto debito, che è servito per realizzare l'opera, e dunque a pesare in bilancio sono ovviamente gli oneri finanziari, che nel caso di Brebemi hanno comportato un esborso di 93 ,6 milioni nel 2015 al pool di banche finanziatrici (CdP, Bei, la stessa Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e altri. Un project financing funziona se i flussi di cassa sono in grado di ripagare l'investimento, non solo la gestione operativa.

Il traffico della Brebemi (890mila veicoli al mese in media negli ultimi tre mesi del 2015, circa 30mila al giorno, pagina 10 del bilancio) è come noto ben al di sotto delle previsioni che reggevano il piano economico-finanziario del 2010. Perché? In parte per le previsioni errate, in parte per l'effetto della crisi (che comunque nel 2010 c'era già), ma anche molto per la connessione ritardata con la Tem (tangenziale est esterna, aperta nel maggio 2015) e per la mancata realizzazione della bretella (corda molle) che doveva connettere la Brebemi con la A4 circondando Brescia a Sud (ha pesato il mancato rinnovo della concessione di Centro padane, che doveva realizzarla). Ora arriverà la bretella a cura di Brebemi, approvata dal Cipe il 1° maggio, parliamo della fine del 2017.

Anche con la bretella di Brescia, comunque, secondo il nuovo Pef approvato dal Cipe il 3 agosto, scorso il traffico a regime sarà del 26% inferiore alle previsioni 2010. Dunque è chiaro che, sia per tappare i buchi dei primi anni, in attesa della realizzazione della bretella di Brescia, sia per tappare il buco a regime del 26%, era indispensabile un riequilibrio del Pef 2010 (soldi pubblici, allungamento della concessione, ma anche riduzione della redditività per i privati).

IL SALVATAGGIO, PERCHE'
Come osserva l'Istituto Bruno Leoni di Milano, spesse volte all'estero gli Stati fanno fallire le operazioni di project financing. Perché in Italia no?
Al di là del fatto che l'operazione fu promossa, con l'inserimento del fondo da 20 milioni l'anno dal 2017 al 2031 nella Stabilità 2015 (art. 1 c. 299 legge 190/2014) dall'allora Ministro Maurizio Lupi, sensibile alle istanze lombarde, il ragionamento fatto dai tecnici di Palazzo Chigi, prima del Cipe 3 agosto 2015, è stato il seguente.
Prima di tutto c'è una norma, articolo 143 c. 8 del vecchio Codice appalti, ancora in vigore per tutte le attuali concessioni, che dà in qualche modo al concessionario il diritto al riequilibrio del piano quando questo "sballa" per colpa di norme di legge sopravvenute o «variazioni apportate dalla stazione appaltante». Le ragioni per addurre l'applicazione di questo articolo, poi applicato, c'erano sicuramente, dunque entrare in contenzioso sarebbe stato molto rischioso per lo Stato.
In caso di fallimento della società, poi, l'infrastruttura sarebbe tornata al Demanio pubblico e le banche finanziatrici avrebbero potuto chiedere il rimborso dei costi allo Stato, 1,8 miliardi da trovare e un'autostrada abbandonata da riaffidare.

Seppure controvoglia, dunque, il 3 agosto scorso il Cipe ha staccato l'assegno.

IL SALVATAGGIO
Questi i punti principali del riequilibrio (Pef 2015, si veda la delibera Cipe):
1) allungamento della concessione di 6 anni, da19 anni e sei mesi a 25 anni e 6 mesi, fino al 2040;
2) contributo pubblico di 260 milioni dallo Stato, 20 milioni all'anno dal 2017, da erogare a partire dai primi Sal nei lavori per la bretella di Brescia. Più 60 milioni dalla Regione Lombardia, già dal 2016 e in due anni;
3) previsioni di traffico (a regime) ridotte del 26%;
4) redditività per gli azionisti (Tir) ridotta del 2,1%, dal 7 al 5% circa;
5) il mantenimento del valore di subentro di 1,2 miliardi di euro a fine concessione.

Si veda la delibera Cipe

IL PRESTITO
Il prestito project (closing firmato il 23 marzo 2015) è stato di 1.818 milioni di euro, erogato al 31 dicembrfe per 1.382 milioni. Il 30 giugno scxade il periodo di disponibilità delle linee di credito, e Brebemi aveva bisogno delle due delibere Cipe anche per rinnovare il flusso dei prestiti.
La speranza di Brebemi è anche quella di rinegoziare tassi di interessi più bassi, visto che (come emerge in bilancio: «differenziali pagati nel corso dell'esercizio su contrati derivati» per 39,5 milioni) è stato concordato un tasso fisso che di fatto si rivela ora una fregatura, visti i bassi tassi resi possibili sul mercato dalla politica espansiva della Bce.

LA LETTERA DI BRUXELLES
Nel frattempo, nelle settimane scorse, la Commissione europea ha inviato al Mit una lettera in cui si chiedono chiarimenti atti a escludere che i contributi pubblici configurino "aiuto di Stato". Per ora si tratta di una semplice lettera, non una procedura di infrazione, a cui il Mit si sta preparando a rispondere.

L'ASSSETTO SOCIETARIO
La concessionaria Brebemi Spa è controllata al 78,9% da Autostrade Lombarde Spa, e vede poi il 7,4% delle quote a Pizzarotti Spa, il 5,3% a Unieco, il 2,7% a Itinera, l'1,5% a Ccc, più una lunga lista di quote minori a costruttori, società di ingegneria, e le autostrade Centro Padane Spa e Brescia-Padova spa.
Autostrade Lombarde Spa a sua volta vede come socio di riferimento Intesa Sanpaolo al 42,4%, poi Satap 13,3%, Impresa Pizzarotti 6,4%, Unieco 5,7%, Autostrade Centro-Padane 5,4%, Mattioda Pierino & Figli Autostrade 5,3%, Autostrada Bs-Vr-Vi-Pd 4,9%), Impresa Pizzarotti al 7,4%, Unieco al 5,3%.

Il bilancio 2015 di Brebemi Spa

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