Appalti

Nuovo codice/2. Gare elettroniche, entro luglio le prime norme tecniche Agid per le stazioni appaltanti

di Giuseppe Latour

Prima una mappatura. Poi, una fase di definizione di un pacchetto di regole tecniche (da aggiornare nel tempo), entro il prossimo luglio: partiranno dalla questione dell'interoperabilità dei sistemi usati dalle stazioni appaltanti e dall'accesso al mercato dei fornitori esterni di servizi. E, solo alla fine, la disciplina delle gare elettroniche, che sarà affrontata nel provvedimento programmato per aprile del 2017. È questo il calendario della digitalizzazione del sistema degli appalti, secondo quanto racconta il direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale, Antonio Samaritani.

Le norme del nuovo Codice appalti (Dlgs n. 50 del 2016), infatti, prevedono diversi adempimenti, che daranno lavoro alla struttura della presidenza del Consiglio per molti mesi. Anche se, per ora, non ci sono obblighi.

Il decreto legislativo prevede essenzialmente due scadenze teoriche. La prima, all'articolo 44, punta alla definizione delle «modalità di digitalizzazione delle procedure di tutti i contratti pubblici»: il relativo decreto dovrà essere pubblicato entro un anno. Un secondo provvedimento, entro il prossimo 31 luglio, dovrà definire le regole tecniche per «garantire il colloquio e la condivisione dei dati tra i sistemi telematici di acquisto e negoziazione». Due interventi che mettono al centro il lavoro dell'Agid. «Stiamo già lavorando all'applicazione del Codice, stiamo partendo dallo studio della legge e da una mappatura della situazione delle stazioni appaltanti», spiega il direttore Antonio Samaritani.

In questa prima fase, per la definizione dei prossimi passaggi, è fondamentale il dialogo con quei soggetti che sono a un livello più avanzato nell'utilizzo dei sistemi elettronici nel settore degli appalti pubblici. «Stiamo avviando un dialogo con Consip e con le diverse centrali di acquisto regionali per delineare un percorso attuativo del Codice». Sarà, così, possibile definire il contesto. Che, comunque, appare caratterizzato da una forte differenziazione dei sistemi esistenti: le amministrazioni sono organizzate in maniere quasi sempre diverse tra di loro, con software che non sono in grado di dialogare.

Per questo, il primo tassello del lavoro dell'Agid agirà su questo punto. «Entro luglio definiremo le regole tecniche che punteranno all'interoperabilità tra sistemi e daranno indicazioni sulle regole semantiche da seguire», dice ancora Samaritani. In altre parole, sarà fondamentale che le diverse amministrazioni possano parlarsi attraverso il digitale. Le regole tecniche, comunque, non saranno uniche. «Penso ci sarà bisogno di procedere con delle approssimazioni successive», spiega il direttore, aggiornando nel tempo i meccanismi e regolandosi in base alle esigenze degli operatori.

Quindi, si partirà dalle infrastrutture fisiche: data center, connessioni, sistemi di conservazione dei dati in Cloud. In questo caso, l'obiettivo è efficientare quello che già esiste, creando un massimo di 40/50 data center a livello nazionale. E, poi, aumentare gli standard di sicurezza rispetto ad oggi, per blindare i dati presenti su queste piattaforme. A questo punto, bisognerà lavorare sulle infrastrutture immateriali: i sistemi di fatturazione elettronica, il monitoraggio dei pagamenti, le modalità di accesso alle piattaforme, le anagrafi delle stazioni appaltanti, in connessione alle nuove banche dati dell'Anac. Infine, sarà regolata la questione della governance, che avrà al centro due elementi: la gestione dei sistemi già esistenti (come quelli di Consip) e l'utilizzo dei servizi resi dai soggetti terzi.

Solo una volta che sarà stato completato questo passaggio, si potrà procedere verso il gradino successivo: le gare elettroniche. «Faranno parte del percorso a un anno», secondo quanto dice ancora Samaritani. Quindi, per avere i primi riferimenti comuni per la definizione delle gare in digitale bisognerà aspettare almeno la primavera del 2017. E, comunque, tutti questi obiettivi saranno declinati nel lungo periodo: il riferimento generale sarà il piano triennale per la digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana. Anche se – va precisato – nel Codice per adesso non si parla di obblighi.

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