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Decreto sblocca-opere ancora all'Unificata (ma è alto il rischio dell'ennesimo rinvio)

di Massimo Frontera

Tornano all'ordine del giorno della conferenza unificata il due schemi di decreto del "pacchetto Madia" che ancora non hanno superato il vaglio delle Regioni e dei Comuni. La nuova convocazione per giovedì 5 maggio ripropone entrambi i testi: per il Dpr sulle «norme per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi» l'iscrizione all'ordine del giorno del 5 maggio prossimo è il quarto, nell'arco di tre mesi. Per il Dlgs con il «Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale» è la terza convocazione, sempre nell'arco di tre mesi. Tuttavia, il rischio dell'ennesima fumata nera è molto elevato.

Il rischio di slittamento vale per entrambi i decreti, anche se i motivi del rinvio sono diversi. Sul Testo unico sui servizi pubblici locali - fanno sapere fonti vicine alla Conferenza delle Regioni - non c'è il problema di trovare un consenso tra Stato ed Enti locali e Territoriali. Lo scoglio sarebbe invece una divergenza di vedute interna al governo. Peraltro, sul Testo unico sui servizi pubblici locali, è previsto in conferenza unificata l'approvazione di un parere.

Diverso è il caso del Dpr sulla velocizzazione dei permessi amministrativi, per il quale è necessaria invece una vera e propria intesa da parte di Comuni e Regioni. E qui il problema - come è noto - è il netto contrasto tra Stato e Regioni sulle norme che regolano i casi di inadempienza degli enti territoriali. In questo caso, la richiesta di rinvio risale ormai al 3 marzo scorso. E non ci sono segnali per dire che Stato e Regioni - anche dopo il parere del consiglio di Stato al testo - abbiano trovato un accordo che spiani la strada all'intesa il giorno 5 maggio. Pertanto, il rinvio appare, in questo caso, anche più probabile.

All'orizzonte già si prospetta la convocazione di una nuova conferenza unificata straordinaria (forse per la data del 12 maggio) dove, ma il condizionale è d'obbligo - per arrivare al parere positivo (sul Dlgs) e all'intesa (sul Dpr).

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