Appalti

Nuovo codice, salta il contributo delle società di ingegneria: buco di 50 milioni all'anno sui conti di Inarcassa

di Giuseppe Latour

Un buco da oltre 50 milioni di euro all'anno. È questo l'effetto che il Codice appalti è destinato a produrre sui conti della Cassa di previdenza di ingegneri e architetti, Inarcassa. Il Dlgs n. 50 del 2016, infatti, rispetto al passato ritocca le regole sulle società di ingegneria, eliminando l'obbligo (prima previsto) di pagare all'ente previdenziale di riferimento il contributo integrativo. Tradotto: salta un versamento pari al 4% del fatturato totale conseguito nel corso dell'anno. Una cifra che, guardando i bilanci della Cassa, è piuttosto pesante: vale circa 53 milioni di euro ogni anno, il 17% del totale dei contributi integrativi e circa il 5% delle entrate contributive di Inarcassa.

Il contributo integrativo, secondo quanto spiega il regolamento generale di previdenza (non aggiornato al Dlgs n. 50 del 2016) di Inarcassa, "è obbligatorio per i professionisti iscritti all'albo professionale e titolari di partita Iva, per le società di ingegneria e di professionisti ed è calcolato in misura percentuale sul volume di affari professionale dichiarato ai fini Iva". La percentuale di calcolo, per la precisione, è pari al 4% del volume di affari prodotto nell'anno solare. Quindi, oltre ai professionisti anche società di ingegneria e Stp pagano (o meglio pagavano) questo contributo.

Le regole introdotte dal nuovo Codice, però, ritoccano questa previsione. Il Dlgs n. 163 del 2006, infatti, nella sezione che disciplinava le società spiegava che "ai corrispettivi relativi alle predette attività professionali si applica il contributo integrativo qualora previsto dalle norme legislative che regolano la Cassa di previdenza di categoria cui ciascun firmatario del progetto fa riferimento in forza della iscrizione obbligatoria al relativo albo professionale". Quindi, le società di ingegneria e le società tra professionisti dovevano pagare il 4% a Inarcassa in forza di questa norma.

Un assetto che non viene confermato dal nuovo Codice. Il Dlgs n. 50 del 2016, all'articolo 46, riprende in maniera quasi testuale le vecchie definizioni di società di ingegneria e di società tra professionisti. Ci sono, ad esempio, i medesimi riferimenti alla disciplina del Codice civile sulle società. Alla fine, però, dove il vecchio testo parlava di contribuzione integrativa, il nuovo lascia un buco e non prevede niente. Non solo: la parola contribuzione integrativa non viene mai nominata in tutto il provvedimento. Una mancanza che si traduce nel taglio del contributo del 4% per le società che operano nel campo della progettazione.

L'impatto di questa manovra sui conti di Inarcassa non è da sottovalutare. Il bilancio 2014 dell'ente (l'ultimo consuntivo disponibile) permette di fare qualche calcolo. Il contributo integrativo vale complessivamente 318 milioni di euro e negli ultimi anni è calato, a causa della contrazione dei fatturati. Le società di ingegneria versano circa il 17% di questa torta: il loro contributo vale 53,6 milioni di euro. Un numero che, solo un paio di anni prima, era ancora più alto: l'integrativo superava i 73 milioni di euro. Insomma, si tratta di una voce di bilancio importante per l'ente di previdenza, che ogni anno incassa contributi correnti per circa 950 milioni di euro. L'integrativo, in sostanza, pesa per circa il 5% delle entrate totali della Cassa.

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