Appalti

Ordini professionali, niente compensi online fino al nuovo decreto trasparenza: arriva anche l'ok di Cantone

di G. La.

Termine sospeso fino all'entrata in vigore del decreto di riordino della materia. L'Anac viene così incontro a consigli e ordini professionali e, con la delibera n. 380 del 6 aprile 2016, appena pubblicata, dispone il congelamento della scadenza già indicata per sanare le eventuali irregolarità in materia di adempimenti legati alla legge Severino (legge n. 190/2012). La pubblicità di informazioni come i compensi e le spese dei vertici dei diversi enti non dovrà per adesso essere garantita, dal momento che la riforma Madia potrebbe ritoccare la materia in maniera anche sostanziale. Fino alla pubblicazione del decreto applicativo della riforma, comunque, resta tutto sospeso.

La decisione prende le mosse da una nota presentata nei giorni scorsi dalla Rete delle professioni tecniche e dal Comitato unitario delle professioni. In questi documenti i diversi ordini e collegi hanno chiesto all'Anac di rinviare il termine ultimo del 31 marzo, fissato per alcuni adempimenti nati nel quadro della legge Severino. In particolare, si tratta degli obblighi di pubblicità relativi agli organi di indirizzo politico e agli enti controllati. (articoli 14 e 22 del Dlgs n. 33 del 2013). Ad esempio, i vertici dovranno pubblicare alcune informazioni sensibili come il curriculum, i compensi e le spese legate alla loro funzione.

Il Governo, per la verità, sta lavorando a semplificare gli adempimenti della Severino, nell'ambito della riforma Madia. È già pronta una bozza di decreto che, al momento, è in attesa di approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri. Nel frattempo, però, all'Anac è stato chiesto di pronunciarsi sul destino degli adempimenti, in attesa che il provvedimento di semplificazione approdi finalmente in Gazzetta ufficiale.

«Considerato che il Governo», spiega l'Anticorruzione, «ha confermato l'applicazione della normativa sulla trasparenza e più in generale della normativa sulla prevenzione della corruzione contenuta nella legge 190/2012 anche agli ordini professionali» e che anche il Consiglio di Stato, nel suo parere n. 515 del 24 febbraio del 2016, «non ha evidenziato la necessità di alcuna modifica al riguardo», l'impostazione dell'Anac può essere confermata: ordini e consigli professionali dovranno pubblicare i loro dati.

Quindi, nel merito non ci sono arretramenti. Sul fronte dei tempi bisogna, però, considerare che il decreto del Governo, in attuazione della riforma Madia, potrebbe cambiare qualche elemento. Così, l'Anac ha appena deciso di sospendere il termine del 31 marzo, fissato per sanare le irregolarità riscontrate presso i diversi ordini. La dead line sarà congelata «fino all'entrata in vigore delle disposizioni correttive del Dlgs n. 33 del 2013». Solo quando le nuove disposizioni diventeranno applicabili, scatteranno gli obblighi. Dopo quella scadenza, «l'Autorità si riserva di svolgere un'ulteriore attività di vigilanza alla luce della nuova normativa».

La delibera dell'Anac

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