Appalti

Ospedale di La Spezia, la Soprintendenza blocca i lavori (ma solo per un giorno)

di Jada C. Ferrero

Pericolo scampato per il blocco del nuovo ospedale del Felettino, atteso da decenni alla Spezia. La città è rimasta qualche giorno col fiato sospeso per la improvvisa decisione della Soprintendenza regionale alle Belle Arti e al Paesaggio di bloccare la costruzione del nuovo ospedale cittadino alla vigilia della consegna lavori, in origine prevista per oggi 13 aprile. Motivo: la presenza dei resti diroccati, nell'area ospedaliera, di una villa che fu di una delle dame più intriganti del Risorgimento, la Contessa di Castiglione, al secolo Virginia Oldoini, figlia del nobile marchese spezzino Filippo.
Stava montando un caso, con le istituzioni locali schierate nel chiedere l'intervento del governo.
Grazie a una riunione di ieri (12 aprile) arriva una schiarita. Lo stop all'avvio dei lavori sarà limitato ai soli ruderi della villa della contessa, una piccola porzione ricoperta di glicine, mentre gli altri lavori di demolizione, in primis quelli del vecchio ospedale Felettino sulle cui macerie sorgerà il nuovo, potranno partire. Le parti - Soprintendenza, Regione, Comune, Asl 5 – si sono confrontate sulle azioni da attuare per assicurare da un lato la tutela del bene, dall'altra l'esigenza di garantire il regolare svolgimento dell'appalto. Sono stati individuati gli approfondimenti necessari al Soprintendente per sciogliere la riserva.

Il punto è che la costruzione del nuovo Felettino, appalto integrato assegnato un anno fa per 133 milioni di euro a un'associazione temporanea di imprese guidata da Pessina Costruzioni (mandanti Coopservice e Gruppo Psc), implica la demolizione del vecchio
nosocomio, con la "liberazione" di un'area di 85 mila metri quadrati, su cui costruire il nuovo presidio (54.645 mq), a 8 piani.
Era così imminente anche la demolizione del rudere. Ma nei giorni scorsi la Soprintendenza ha bloccato tutto.
Lo stop è legato a un sopravvenuto "Interesse storico" rilevato ora, in particolare per via dei resti di una cappella e un altare, in precedenza non attribuito dalla Soprintendenza, la quale aveva infatti dato parere favorevole nel corso del lungo iter di approvazione. A innescare il blocco, un esposto di Italia Nostra.

Le vestigia della villa della contessa si trovano in una posizione nevralgica rispetto al progetto, in corrispondenza delle future centrali tecnologiche a servizio dell'ospedale.

Immediato massimo allarme delle istituzioni locali. «Sconcertato» il sindaco spezzino Massimo Federici. Il governatore ligure Giovanni Toti, attivato un tavolo tecnico, aveva scritto al ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, da cui dipende la Soprintendenza, chiedendo un intervento urgente per trovare «una ragionevole soluzione che, pur tutelando il bene di interesse culturale, consenta l'avvio immediato dei lavori per un'opera sociale tanto attesa e finanziata dallo stesso Stato Italiano. Bloccare tutto sarebbe un'assurdità oltre che uno spreco di denaro pubblico».

Dello stesso tenore l'appello a Franceschini della capogruppo Pd in Consiglio regionale, la spezzina Raffaella Paita, che lo aveva esteso al premier Matteo Renzi: «Questa improvvisa e incredibile decisione - la legge prevede che la Soprintendenza possa rivedere il proprio parere dopo 18 mesi, non dopo 5 anni - rischia di compromettere un importante lavoro, atteso a lungo».

La vicepresidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale aveva sottolineato che nelle conferenze di servizio del 2013 non furono rilevati elementi di alcun interesse storico-architettonico «come risulta chiaramente dai verbali in cui era stato dato il nulla osta all'opera».

L'investimento complessivo per il nuovo Felettino ammonta a circa 175 milioni di euro, di cui 119 finanziati dal ministero della Salute, il resto Regione Liguria (di cui circa 25 quale valore corrispettivo per l'ospedale S. Andrea).
Il contratto di appalto con l'Ati che ha per capofila la milanese Pessina Costruzioni, che a Torino sta realizzando il J Village a fianco dello Juventus Stadium, era stato f irmato il 20 maggio 2015, contestualmente al preliminare di trasferimento del "vecchio" ospedale San Andrea. Era stato siglato con l'unico partecipante al bando indetto da Ire spa, controllata della Regione e stazione appaltante per conto dell'Asl 5 Spezzina. L'Ati aveva formulato un'offerta prossima alla base d'asta, che era di 133 milioni.

Si trattava di un appalto misto per progettazione esecutiva, esecuzione lavori e gestione/manutenzione impianti per i successivi 4 anni, con una peculiarità: il contestuale trasferimento della proprietà di beni immobili (ai sensi dell'art. 53, comma 6 del D.Lgs. 163/2006), quelli che costituiscono l'attuale complesso dell'ospedale sant'Andrea, con cessione in conto prezzo del compendio immobiliare. L'operazione implicava la demolizione dell'esistente Felettino, con l'accorpamento di tutte le attività nel nuovo presidio, da erigersi nello stesso sito.
Nel 2009 era stata indetta una gara per selezionare il pool di progettazione, poi individuato in Hopkins Architect Ltd, Politecnica Ingegneria e Architettura, e Fabrizio Gemmi. Secondo la loro idea, la nuova struttura ospedaliera, 520 posti letto in posizione panoramica sopra La Spezia, servita dalla Aurelia bis di Spezia, e direttamente collegata all'autostrada, ha la forma di quattro dita, un ventaglio articolato su otto livelli, connesso al manufatto degli impianti tecnologici e ai parcheggi a raso. Posti auto 750, ripartiti tra una serie di terrazze panoramiche. Il nuovo ospedale, sede di dipartimento di emergenza, conterrà un centro congressi, un ristorante, negozi.

Intanto proprio ieri 12 aprile sulla Gazzetta ufficiale è uscito il bando dell'Asl 5 per l'appalto relativo alla "messa a disposizione di uno o più siti, destinati al conferimento delle terre e rocce derivanti dagli scavi per la realizzazione del Nuovo Ospedale della Spezia sito in Località Felettino". Valore stimato Iva esclusa, 1,47 milioni. Scadenza 27 giugno.

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