Appalti

Nuovo codice, riforma degli appalti alle ultime limature. Delrio: entro venerdì l'ok in Consiglio dei ministri

di Mau.S.

La riforma del nuovo codice degli appalti «deve andare al Consiglio dei ministri entro venerdì». È il termine indicato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, per l'approvazione della riforma dei contratti pubblici, attesa in gazzetta Ufficiale per lunedì 18 aprile, data in cui scadono contemporaneamente il termine della delega concessa dal parlamento e quella per il recepimento delle nuove direttive europee. «Vediamo -ha detto Delrio - se il Consiglio dei ministri si svolgerà giovedì o venerdì. Abbiamo svolto un lavoro importantissimo e produrremo una nuova regolamentazione semplificata».

In queste ore il governo è al lavoro per sciogliere gli ultimi nodi "politicamente" rilevanti emersi dopo i pareri sul provvedimento rilasciati dal Consiglio di Stato e dalle Camere. Tra le questioni più "scottanti" il ridimensionamento delle aggiudicazioni al massimo ribasso, che la bozza del codice permette per i contratti fino a un milione, ma che il parlamento ha chiesto di confinare agli appalti sotto ai 150mila euro. Altri punti delicati riguardano la natura regolamentare delle linee guida generali che dovranno essere varate dall'Anac e i limiti al subappalto. Un punto di "distonia" tra le posizioni del governo e le indicazioni arrivate dal Parlamento riguarderebbe anche la regolamentazione più stringente dei contratti sottosoglia. In particolare, nel parere delle Camere si chiedo paletti di trasparenza e concorrenza molto più serrati (bandi di gara obbligatori e inviti ad almeno 10 imprese) per le opere sotto al milione di euro, rispetto alla versione molto semplificata contenuta nella bozza di decreto varata dal governo.

Parlando con i giornalisti, al termine dell'assemblea di Confetra, Delrio ha dedicato un passaggio anche del possibile piano di fusione di Fs e Anas. «La nostra carenza è la mancanza di progetti e il nostro compito è procedere rapidamente con gli investimenti. Siamo - ha puntualizzato ancora Delrio- agli inizi della riflessione. L'idea su cui si ragiona è quella di avere una grande azienda di infrastrutture italiana».

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