Appalti

Taranto, a maggio i concorsi di idee per riqualificare Città vecchia e Arsenale

di Domenico Palmiotti

Il Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto mette in pista altri tre interventi: nel giro di un mese Invitalia lancerà il bando per il concorso di idee sul recupero della Città vecchia e la Marina Militare quello per la valorizzazione museale della parte di Arsenale non interessata dalle lavorazioni navalmeccaniche, mentre viene candidato a finanziamento pubblico il recupero di Palazzo degli Uffici, immobile storico del centro di Taranto.

Sono le decisioni prese nel Tavolo istituzionale di ieri a Palazzo Chigi presieduto dal sottosegretario Claudio De Vincenti. Era presente anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano.

Il Contratto istituzionale, istituito dalla legge 20 del 4 marzo 2015, fa riferimento a un plafond di oltre 800 milioni di euro indirizzati alla riqualificazione urbana, recupero della Città vecchia, valorizzazione culturale, bonifiche ambientali, porto e infrastrutture. Sono finanziamenti già previsti in passato e ora riassegnati all’area di Taranto con l’obiettivo di accelerarne la spesa. Sinora, attraverso provvedimenti del Cipe, sono stati messi in sicurezza fondi per oltre 200 milioni che l’area rischiava di perdere perché non utilizzati e assegnati 37 milioni per la prosecuzione dell’ammodernamento degli impianti dell’Arsenale militare. «Il Tavolo – dice il sindaco Ezio Stefàno – ha deciso di dare priorità ai progetti pronti e finanziati e a quelli che pur non avendo copertura sono comunque in grado di partire. In questo caso si effettuerà una rideterminazione delle risorse». Ieri il Tavolo ha anche assegnato alla competenza del commissario del porto, Sergio Prete, il progetto del Distripark, mai decollato. «Una delibera Cipe riassegnerà il progetto al commissario» spiega Prete.

Nuova riunione del Tavolo istituzionale il 3 maggio a Taranto. E ieri il Mise ha insediato il gruppo di coordinamento per l’area di crisi industriale complessa di Taranto. Oltre a enti locali e Regione, ne fanno parte i ministeri Sviluppo economico, Lavoro, Ambiente, Infrastrutture e trasporti. Entro tre mesi Invitalia definirà un piano per individuare vocazioni dell’area da sviluppare, misure a sostegno e incentivi. Il via tra nove mesi.

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