Appalti

Edilizia, le priorità sindacali: pensione flessibile dai 62 anni, contratto di cantiere, lotta al precariato

di Giuseppe Latour

Rivedere le regole per l'età pensionabile degli operai. E attivare il contratto di cantiere, per superare l'attuale aggiramento sistematico del Ccnl delle costruzioni.
Sono queste le due richieste principali emerse per il Governo durante l'assemblea nazionale dei lavoratori dell'edilizia, svoltasi ieri a Roma e organizzata da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
Insieme a una terza, che apre un fronte inedito per i sindacati: le 25 opere prioritarie inserite dall'esecutivo nel Def dovranno essere avviate e completate, senza indugi. Per questo, saranno immediatamente aperte una serie di vertenze su scala regionale.
Per tutelare il lavoro nel settore, secondo le tre sigle, servono alcuni interventi ormai chiesti da anni, come la messa a regime dei bonus per le ristrutturazioni. Ma non solo. Dal lato dei lavori pubblici bisogna partire dalle 25 opere strategiche individuate dal Def 2015. «Per ognuna di queste – spiega il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella – avvieremo delle vertenze. Abbiamo condiviso la scelta di puntare su un numero più limitato di opere ma ora bisogna realizzarle».
Su 25 opere, infatti, nove sono ancora in fase di progettazione. E, in molti casi, lo stato di avanzamento dei cantieri è ancora al minimo.

Il secondo fronte riguarda la questione dei contratti. Mentre avanzano i rinnovi ed entro l'estate i sindacati prepareranno la loro piattaforma per il nuovo Ccnl delle costruzioni, da negoziare con i costruttori, resta sul tavolo la questione del contratto di cantiere: è tempo di introdurlo, «al fine – spiega una nota congiunta - di dotarsi di norme contrattuali e di un sistema bilaterale inclusivo che omogeneizzi le tutele e le contribuzioni di tutti gli addetti che operano nei cantieri in materia di sicurezza e formazione e indipendentemente dal tipo di contratto applicato». Altrimenti, sottolinea Vito Panzarella, segretario generale Feneal Uil, «continueremo ad assistere alla fuga verso altre forme contrattuali più convenienti», come quella dei metalmeccanici.

Poi, c'è il problema delle pensioni. «Per Feneal, Filca e Fillea in edilizia è impensabile andare in pensione a 67 anni e 10 mesi (l'età più alta d'Europa, destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni)», si legge nella nota congiunta. Servono, allora, alcune contromisure. «Chiediamo l'uscita flessibile senza penalizzazioni a partire dai 62 anni e un bonus contributivo. I contributi versati da chi svolge alcune mansioni più a rischio devono avere un valore maggiore», dice il segretario generale Filca Cisl, Franco Turri. A supporto di questo sistema, in ambito contrattuale, andrebbero inserite previsioni per agevolare il sostegno alla pensione, ad esempio utilizzando il Fondo dello 0,10% già previsto dal Ccnl. Questo denaro, ad esempio, potrebbe essere utilizzato per sostenere i lavoratori nel periodo che va dall'uscita dal lavoro a 62 anni fino all'età della pensione a 67 anni.

Completano il quadro alcune misure per il contrasto alla precarizzazione e alla frammentazione del lavoro. Come la riduzione dell'utilizzo dei voucher nel settore delle costruzioni. O, ancora, come l'introduzione di norme specifiche per la qualificazione delle imprese nel mercato privato (la patente a punti) e il ripristino del tetto massimo del 30% per i subappalti, all'interno del nuovo Codice. Senza dimenticare il ripristino di forme di certificazione della congruità della manodopera utilizzata in cantiere.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©