Appalti

Nuovo Codice/1. Cantone: troppo alta la soglia a un milione di euro per la trattativa privata

di Mautro Salerno

Ricorso diffuso agli albi fornitori anche nei settori ordinari con selezione a sorteggio delle imprese da invitare alle procedure negoziate. È la soluzione cui sta pensando Raffaele Cantone per bilanciare gli effetti della scelta di mantenere a un milione la soglia per l'assegnazione dei lavori senza una gara formale, a valle della richiesta di cinque preventivi.

«La soglia per la procedura negoziata a un milione è molto alta», ha detto Cantone . Che ha anche spiegato la possibile soluzione nel caso non venisse ritoccata al ribasso o riequilibrata con l'aumento del numero dei soggetti da invitare, nella versione definitiva del codice. L'idea è quella di chiedere alle stazioni appaltanti di dotarsi di «albi fornitori già prequalificati» per far fronte a questo tipo di contratti. Poi invece di selezionare le imprese da invitare sulla fiducia. prevedere «un'estrazione a sorteggio». In questo modo, ha spiegato il presidente dell'Anticorruzione si potrebbero coniugare l'esigenza di «non allungare i tempi per l'assegnazione di questo tipo di interventi», con quella di garantire un minimo «di trasparenza e garanzia di rotazione degli affidamenti».

Partecipando a un'iniziativa sul nuovo codice appalti organizzata da Confcooperative a Roma Cantone è anche tornato sulla scelta di limitare alle gare soprasoglia (oltre 5,2 milioni) l'obbligo di ricorrere a commissioni di gara esterne estratte a sorteggio nell'albo tenuto dall'Anac. Una misura prevista nella delega per bilanciare la scelta di privilegiare l'offerta più vantaggiosa, limitando gli effetti di maggiore discrezionalità in capo alle stazioni appaltanti. «Il sistema scelto nella delega era quello di basare le gare sulla commissioni di gara indipendente». La scelta di ridurre il perimetro di applicazione , per una questione di costi, insomma sarebbe fuori delega.

Da Confcooperative (un universo formato da 19mila imprese con 538mila addetti) è arrivato un giudizio positivo sull'impianto del codice. Per il presidente Maurizio Gardini, La riforma degli appalti può determinare subito una crescita del Pil pari all'1% annuo che a regime potrà salire fino al +3 per cento.

Un giudizio condiviso da Federlavoro e Servizi Confcooperative. «Questa riforma abbatte la selva legislativa precedente - aggiunge il presidente Massimo Stronati - riduce il numero di articoli da quasi 700 a 200 e introduce importanti novità sul fronte della semplificazione che, se pienamente attuate, porterebbero a un notevole alleggerimento del carico burocratico, senza far venire meno i necessari controlli, anzi intensificando la vigilanza laddove necessario».

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