Appalti

Più ricavi, ma risultato negativo per il big del sottosuolo Trevi nel 2015

di Mau.S.

Più ricavi, ma risultato netto negativo per Trevi nel 2015. Il Consiglio di amministrazione del gruppo specializzato nell'ingegneria del sottosuolo e nella produzione di macchine per la perforazione ha approvato il progetto di bilancio consolidato al 31 dicembre dell'anno scorso.

Positivi i dati sull'andamento dei ricavi totali, cresciuti del 7,3 per cento, rispetto ai 1.250,7 del 2014. Su anche il valore della produzione, salito del 6,6% fino a quota 1.368,4 milioni. Meno brillanti i dati reddituali. L'ebitda rimane positivo, ma scende a 8,9 milioni rispetto ai 126,4 dell'anno scorso. Mentre il risultato netto di gruppo è negativo per 115,2 milioni, contro i +24,4 milioni registrati nel 2014.

Rimane consistente, ma registra una flessione anche il portafoglio ordini, che però a fine 2015 non registrava ancora il maxi-contratto (273 milioni) per la messa in sicurezza della diga di Mosul in Iraq, sottoscritto a inizio marzo. Le commesse acquisite a fine 2015 ammontano a 949,4 milioni contro i 1.107,4 di fine 2014 (-14,3%).

«Il 2015 è stato un anno di grandi sfide e l'andamento del prezzo del greggio ha avuto effetti negativi su tutta la divisione Oil & Gas. - ha detto il presidente Davide Trevisani -. Nonostante l'incertezza dei mercati, l'indebitamento finanziario netto si è ridotto del 21% rispetto al terzo trimestre 2015. Il Gruppo Trevi è riuscito ad acquisire una serie di commesse importanti nel settore fondazioni e le performance di business miglioreranno nel corso del 2016 ».

Insieme al bilancio il Cda del gruppo ha nominato Stefano Trevisani, amministratore delegato della società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale, che ha chiuso il 2015 con
un utile netto di 7,3 milioni (7,2 nel 2014) posto a riserva.

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