Appalti

Lotta alla corruzione e costi standard negli appalti al centro dell'intesa Anac-Istat

di Mau.S.

Gettare le basi per stimare con maggiore certezza la diffusione dei fenomeni di corruzione e collaborare alla messa a punto di prezzi standard nel settore degli appalti. Sono i due obiettivi primari del protocollo d'intesa firmato ieri dal presidente dell'Istat, Giorgio Alleva e il presidente dell'Autorità Anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone . «Si tratta di colmare un ritardo rispetto a una domanda forte che proviene dai cittadini. C'è un dibattito allarmante sulla corruzione con cifre inaffidabili e strumentalizzate, come quella dei 60 miliardi erroneamente attribuiti a vari istituti. Le informazioni statistiche poi sono insufficienti» ha spiegato Alleva durante la conferenza «Misurare la corruzione per prevenirla e contrastarla» che è seguita alla firma.

«L'obiettivo è ambizioso perché la corruzione è un fenomeno sommerso, difficile da indagare, di qui la necessità di lavorare in maniera interdisciplinare, attraverso un sofisticato lavoro di intelligence di due istituzioni indipendenti» ha sottolineato il presidente dell'Istat.

Da parte sua Cantone ha fatto riferimento alla «necessità di avere strumenti che abbiano una loro autonomia da un punto di vista scientifico» per individuare «indicatori e misuratori della corruzione» anche se, ha ammesso, «i criteri di misurazione sono molto difficili perché è un reato che si commette all'oscuro e in cui non c'è una vittima, perché entrambi i soggetti hanno interesse a tenere nascosta la corruzione».

La collaborazione riguarderà anche un altro compito importante: l'elaborazione di prezzi di riferimento e costi standard per l'assegnazione degli appalti. Un obiettivo finora affidato all'Autorità, che non ha mai nascosto le difficoltà per portare a termine un impegno di natura del tutto statistica e che ora potrà contare sull'appoggio dell'Istat.

Il protocollo d'intesa Anac-Istat

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