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Gas, Autorità (Energia e Concorrenza): sanzioni contro i ritardi sulle gare

di M.Fr.

L'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico e l'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato hanno segnalato a Governo e Parlamento diverse criticità che determinano «a oggi, gravi ritardi nell'effettuare le gare» per l'assegnazione «del servizio di distribuzione del gas naturale sul modello degli ambiti territoriali ottimali (Atem)».

Aeegsi e Agcm: gravi ritardi sulle gare
Secondo le due Autorità, ritardi e criticità rappresentano «un ostacolo alla piena realizzazione della riforma del settore e limitino l'effettivo confronto concorrenziale previsto dalla normativa». Le Autorità indicano alcune linee di intervento normativo «per accelerare l'attuazione del processo di riforma del sistema di affidamento delle concessioni di distribuzione del gas». «Nello specifico - affermano le due Autorità in una nota congiunta - ai fini di garantire l'assoluto e rigoroso rispetto delle nuove tempistiche, di massimizzare la partecipazione alle gare e la regolarità del loro svolgimento, nonché di minimizzare gli eventuali contenziosi, le Autorità propongono misure di razionalizzazione e semplificazione delle procedure, la reintroduzione di meccanismi sanzionatori nel caso di mancato rispetto delle tempistiche per la pubblicazione dei bandi di gara e l'eliminazione di alcune ingiustificate barriere alla partecipazione alle procedure».

Anci: sulle gare bene la semplificazione, ma niente sanzioni ai Comuni
Sulla questione, ieri è intervenuta anche l'associazione dei Comuni. «Sulle gare per la distribuzione del gas è assolutamente necessaria e condivisa la richiamata semplificazione procedurale, da sempre richiesta dall'Anci. Resta a nostro avviso improponibile, invece, il reinserimento delle sanzioni ai danni dei Comuni», ha detto Pierfrancesco Maran, delegato Anci ai Servizi pubblici locali, commentando le posizioni congiunte di Antitrust e Autorità per l'energia elettrica e gas.
«La proroga sulle gare, ottenuta non senza sforzi, deve consentire di riparare alcuni meccanismi complessi dovuti a eccessiva regolazione - ha aggiunto Maran - ma è impensabile riproporre le sanzioni economiche ai Comuni sapendo che proprio queste ultime, assieme alla perentorietà dei termini di pubblicazione dei bandi di gara, hanno determinato la necessità delle precedenti proroghe e l'allarme delle amministrazioni. Le gare d'ambito - continua l'esponente Anci - sono state volute per ridurre i costi del sistema ma i più penalizzati risultano i Comuni. Non ha senso quindi reintrodurre un meccanismo penalizzante che ha fallito. Inoltre sul lato costi si può agire su altri elementi tariffari: non sono certo le sanzioni che impediscono ricadute negative sul piano della trasparenza e della certezza delle procedure, ma la farraginosità di queste ultime».

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