Appalti

Valichi/2. Torino-Lione, oggi vertice Renzi-Hollande: norme antimafia su tutte le gare

di Maria Chiara Voci

L'estensione Oltralpe delle procedure antimafia, da applicare (per la prima volta) ai cantieri su entrambi i fronti, italiano e francese. L'aggiornamento del metodo di calcolo dell'inflazione sui costi, ferma restando la cifra certificata al 2012 dell'opera per la tratta trasnazionale, pari a 8,3 miliardi di euro. Sono queste le principali novità contenute nel protocollo addizionale sulla Torino-Lione, che sarà sottoscritto oggi dal premier Matteo Renzi e dal presidente francese Francois Hollande, durante il vertice bilaterale italo-francese convocato a Venezia.

Obiettivo del protocollo – che aggiorna l'accordo fra i due Stati e che, dopo la firma di oggi, dovrà essere sottoposto alla ratifica dei rispettivi Parlamenti entro fine anno, pena il taglio del contributo europeo – è proprio quello di risolvere una serie di ambiguità, presenti sull'iter dell'infrastruttura, per via della diversa legislazione in vigore nei due Paesi. Il lavoro di adeguamento è stato condotto dalla conferenza intergovernativa sulla Torino-Lione, che si è riunita l'ultima volta a inizio marzo, proprio per dare il via libera ai contenuti del documento.

Importanti, come detto, le novità. Innanzitutto, la normativa sulle infiltrazioni mafiose. Che, in base all'intesa raggiunta, dovrà essere applicata a tutti gli appalti affidati da Telt, il promotore pubblico della tratta trasnazionale del Tav. Così da evitare che un'impresa, esclusa dalle gare sulla parte italiana, possa presentarsi e concorrere su quella francese.

In secondo luogo, il metodo per aggiornare i costi. Gli accordi precedenti, infatti, avevano stabilito un tasso di incremento medio, calcolato sull'inflazione teorica, dell'1,5% annuo. Troppo, per una fase in cui l'Europa si trova addirittura in deflazione. Ragion per cui, è stato invece deciso che d'ora in avanti l'aggiornamento delle cifre si baserà sul tasso reale di inflazione, definito in base a un paniere di prodotti. Di qui, partirà ogni anno il lavoro di certificazione dei nuovi costi, che (fotografati per ora al 2012) sono stati stimati in 8,3 miliardi (coperti al 40% da risorse Ue, al 57,9% dall'Italia e per il restante 42,1% dalla Francia).

«Con il vertice di oggi – ha spiegato nei giorni scorsi il commissario di Governo sulla Torino-Lione, Paolo Foietta – si sblocca un pezzo importante sull'iter dell'infrastruttura». Una volta che il protocollo verrà ratificato dai due Stati, potranno infatti partire gli appalti per la costruzione del tunnel di base, che sono attesi per inizio 2017.

Nel frattempo, il cantiere Tav sta procedendo anche in queste settimana, nelle fasi di sondaggio dei terreni. In Piemonte, con lo scavo della galleria di ricognizione della Maddalena e in Maurienne, dove la talpa meccanica, che dovrà scavare 9 chilometri di tunnel nel quadro dei lavori preparatori sul versante d'Oltralpe, deve entrare in funzione in estate.

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