Appalti

Nuovo Codice/3. Sindacati in piazza contro le gare sull'80% dei lavori autostradali: «2mila posti a rischio»

di Giuseppe Latour

Le questioni aperte sul fronte del nuovo Codice appalti si moltiplicano. Oltre ai progettisti, infatti, anche i sindacati degli edili si preparano ad attaccare. Venerdì prossimo, 11 marzo, le tre sigle del settore (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil) hanno lanciato uno sciopero nazionale: scenderanno in piazza davanti al ministero delle Infrastrutture per protestare contro la norma sull'in house delle concessionarie. Il passaggio dal 60 all'80% della quota di lavori, servizi e forniture da mandare in gara rischia di mandare gambe all'aria società come la Pavimental di Atlantia o Itinera del gruppo Gavio. In ballo ci sono almeno 2mila posti di lavoro.

I sindacati puntano a mitigare gli effetti occupazionali che potrebbero derivare dalla riduzione degli affidamenti diretti da parte delle concessionarie autostradali. In alternativa, c'è il rischio di «sarà una strage di posti di lavoro». L'obiettivo – spiegano in una nota congiunta – «è salvaguardare la stabilità occupazionale ed evitare una ulteriore destrutturazione del settore. Noi chiediamo che le manutenzioni e i servizi siano fuori dalle quote di appalto perché la norma, così scritta, è una falsa liberalizzazione di mercato in quanto raggiunge l'unico obiettivo della precarizzazione dei rapporti di lavoro e della bassa qualità».

Già da alcuni mesi, proseguono, «la norma, che prevede di poter affidare direttamente lavori, progettazioni e manutenzioni nella misura massima del 20% degli investimenti, ha provocato decine e decine di licenziamenti; una vera emergenza sociale tamponata con il ricorso alla cassa integrazione».

Se la regola non verrà modificata, potrebbe profilarsi uno scenario catastrofico. «Ci sarà lo smantellamento delle grandi imprese specializzate ed il licenziamento di 2mila lavoratori, che determinerà una perdita inaccettabile di importanti professionalità. Tutto questo ovviamente si ripercuoterà sulla manutenzione delle autostrade e della qualità delle opere».

In assenza di risposte, allora, i lavoratori del comparto scendono in piazza per scioperare. L'obiettivo è incontrare il ministro Graziano Delrio, per ottenere modifiche al testo del decreto legislativo approvato giovedì dal Consiglio dei ministri. Anche se, su questo capitolo, bisogna sottolineare come Governo e Parlamento abbiano tenuto il punto in maniera parecchio decisa: l'articolo 177 del nuovo Codice, infatti, riproduce in maniera quasi letterale la formulazione della legge delega uscita dal Senato.

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