Progettazione

A Murano pronte le residenze firmate Macola ricavate dall'ex fabbrica

di Francesca Oddo

L'ex comparto industriale delle Conterie a Murano si appresta a diventare un nuovo quartiere residenziale con attività artigianali e commerciali. Sono stati terminati i primi 36 alloggi sociali realizzati dallo studio Macola di Venezia e, per la fine di quest'anno, quando anche le opere di urbanizzazione appena appaltate a Consorzio Ciro Menotti Società Cooperativa di Ravenna saranno completate, le residenze diventeranno completamente agibili.

La storia del piano di recupero del complesso delle ex Conterie, nato alla fine dell'Ottocento e attivo per quasi un secolo nella produzione del vetro, risale addirittura al 1995, quando il Comune di Venezia decide di acquistare l'imponente area di 22 mila metri quadrati. Poco dopo viene siglato un protocollo d'intesa tra Comune di Venezia, Regione Veneto e Ministero dei Lavori Pubblici, finanziatori di questa nuova avventura. Successivamente all'accordo di programma e alla redazione del piano di recupero elaborato con la consulenza dell'urbanista Giorgio Lombardi, nel 1999 l'amministrazione comunale bandisce il concorso internazionale di progettazione mirato alla realizzazione di un edificio residenziale in uno dei due capannoni delle ex Conterie e di una casa dello studente nell'altro. Per il primo vincono Giorgio Macola, Giorgio Lombardi e Walter Gobbetto, per la seconda C+S Associati.


Al 2003 risale l'affidamento della bonifica a Edilvenezia, oggi Insula, società a partecipazione pubblica del Comune di Venezia. Da quel momento i tempi si dilatano: la bonifica dell'area richiederà molti anni di lavoro (il tema era allora ai suoi esordi) poiché le tecniche sperimentali adottate saranno di volta in volta corrette in funzione del caso. Finalmente nel 2009 l'area destinata alle residenze è pronta per essere costruita, il progetto esecutivo viene adeguato alle normative e nel 2012 iniziano i cantieri con l'impresa Coveco (Clea). Nel frattempo, nel 2010 il Comune decide di realizzare ulteriori residenze al posto della casa dello studente, non più necessaria essendo stati costruiti nuovi alloggi più vicini all'università. A curare il progetto, attualmente in corso, sarà Insula con la consulenza dello studio Macola.

Una storia molto lunga, certamente, che tuttavia sta restituendo a Murano un impianto di pregio e una parte considerevole del suo tessuto urbano, per molti anni inaccessibile alla comunità. L'obiettivo oggi è quello di riallacciare le relazioni fisiche e umane fra questa grande area e il resto di Mirano. Le opere di urbanizzazione, in questo senso, mirano a rendere penetrabile l'ex complesso delle Conterie -costituito da due grandi capannoni affiancati- attraverso una serie di nuovi attraversamenti, spazi pubblici e semipubblici destinati ad agganciare il quartiere al resto della maglia urbana.

L'edificio per 36 alloggi su tre livelli appena completato, che si articola su circa 4 mila metri quadrati per un costo di 5 milioni e 800 mila euro, è un intervento di ottima qualità che dimostra come la memoria possa convivere con il presente in un rapporto di reciproco scambio. La riconversione del manufatto viaggia letteralmente su due fronti: quello della rielaborazione conservativa sulla facciata nord e quello del confronto con soluzioni aggiornate e contemporanee sulla facciata sud. Nel primo caso il fronte lungo 120 metri, costruito all'epoca il più possibile parallelo al muro di confine lungo la calle delle Conterie, è spezzato dalla presenza di due volumi che sporgono rispetto al filo della facciata: fra questa e il muro di confine sono poi stati realizzati dei muri perpendicolari che definiscono altrettanti attraversamenti, pubblici e privati. Nel secondo caso la facciata è stata concepita come una sequenza di volumi raggruppati in quattro parti separate tra loro dagli attraversamenti pubblici.

«La successione di volumi, muri pieni, muri forati, giardini, passaggi, opera per "compressioni" e successive "dilatazioni" - spiega Giorgio Macola -, avvicinandosi e allontanandosi rispetto all'allineamento costante della facciata del capannone conservato lato sud introducendo delle leggere rotazioni che deformano il tracciato della nuova calle. La scala e le caratteristiche diventano confrontabili al tessuto urbano circostante».

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