Appalti

Addendum Rfi/2. I fondi per rete ordinaria e tecnologia salgono da 1,7 a 4,5 miliardi. Scarica le tabelle

di Alessandro Arona

L'Addendum 2015 del Contratto di programma Stato-Rfi 2012-2016 sblocca nuovi investimenti infrastrutturali sulla rete ferroviaria nazionale per 8.971 milioni di euro. Risorse stanziate con il decreto legge Sblocca Italia 2014 e la legge di Stabilità 2015 ma che avevano bisogno della definizione di dettaglio tra i vertici di Rfi (Fs) e ministero delle Infrastrutture per poter essere utilizzate. Le risorse aggiuntive per il trasporto locale e merci e per la rete ordinaria più che raddoppiano (rispetto all'ultimo contratto Rfi firmato nel 2014) da 1,7 a 4,5 miliardi di euro, mentre quelle per le nuove tratte Av/Ac restano stabili (da 4,1 a 4,5 miliardi).

L'ITER APPROVATIVO
L'Addendum ha avuto il parere positivo del Cipe il 23 dicembre, ed è stato presentato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Renato Mazzoncini e l'Ad di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) Maurizio Gentile. Il documento (strategia, lista di opere e impegni reciproci) dovrà ora ottenere un parere non vincolante delle commissioni parlamentari competenti ed essere ratificato con un decreto interministeriale Infrastrutture-Economia, da vistare alla Corte dei Conti.
«Un iter ancora troppo lungo, è vero - ha ammesso il Ministro Delrio - ma stiamo studiando come velocizzarlo, forse già con una norma dentro il Dlgs di riforma degli appalti, che vogliamo assolutamente approvare entro la scadenza del 18 aprile».
le due novità
Oltre all'ammontare, consistente, di nuove risorse, circa 9 miliardi di euro, sono due le novità principali dell'Addendum 2015 di Rfi: meno risorse per l'alta velocità e più risorse per trasporto merci, trasporto locale e rete ordinaria; e una maggiore integrazione tra il programma infrastrutturale e il piano industriale Fs per lo sviluppo del servizio (passeggeri a lunga percorrenza, trasporto locale su ferro e bus, merci).

Tpl, rete ordinaria, merci. «Si tratta dei settori che hanno più sofferto negli ultimi anni - ha detto l'Ad di Fs Mazzoncini - e hanno bisogno di una nuova spinta». «C'è un investimento molto più deciso sul trasporto merci e sulla rete passeggeri regionale-locale».
Lo confermano i numeri: mentre nel Contratto 2012-2016, firmato ad agosto 2014 dall'allora ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il 71% delle nuove risorse (4.120 milioni su 5.812 totali) andava all'alta velocità/alta capacità, e solo il 21% (1.692 milioni) per potenziare e ammodernare le rete ordinaria e locale, ora questa seconda parte sale al 50,1% del totale di 8,9 miliardi, e cioè a 4.502 milioni, e all'alta velocità 4.469 milioni.
Le nuove risorse per l'alta capacità non scendono, dunque, rispetto all'Addendum 2014, ma la forte iniezione di nuovi finanziamenti statali messi nel 2014 (e sbloccati ora) vengono concentrati in gran parte (4.502 milioni su 8.970, rispetto ai 1.692 del Contratto 2014) su merci, trasporto locale, ammodernamento della rete ordinaria.

Intergrazione con il Piano industriale Fs. L'Ad di Fs ha spiegato in sostanza che il programma di investimenti Rfi - sia quello dell'Addendum 2015 (8,9 miliardi di euro) sia quello ancora allo studio per l'Addendum 2016 (8,2 miliardi tra il 2016 e il 2025) - sono concepiti in un'ottica "industriale", quella cioè di aumentare i passeggeri e le merci trasportati dalle società del gruppo, Trenitalia (alta velocità, reti regionali/locali) e Busitalia, più le varie società che si occupano di merci che Mazzoncini ha annunciato saranno accorpate in un'unica società, facente capo alla holding Fs. Sentiamo le sue parole: «L'addendum 2015 di Rfi è fondamentale per fissare la strategia infrastrutturale, a cui seguirà il Piano industriale Fs, che renderà possibile la quotazione in Borsa. L'infrastruttura è il presupposto per i piani di sviluppo delle società di trasporto, Trenitalia e Busitalia».

LE MACRO CATEGORIE
Rfi divide i nuovi finanziamenti sbloccati dall'Addendum, gli 8.971 milioni di euro, da due punti di vista (si veda il grafico). Dal punto di vista delle «tabelle contrattuali», un'ottica interessante per capire le categorie di lavori: tecnologia, sicurezza, piccole opere, grandi opere. E dal punto di vista della «destinazione dell'intervento», un'ottica puramente funzionale che distingue tra opere di interesse regionale e sviluppo dei corridoi europei.

1. SICUREZZA
Si tratta di interventi consistenti, 1,2 miliardi di euro, anche se sotto questa voce Rfi mette cose anche molto diverse. Gli interventi per la sicurezza in senso stretto ammontano a 301 milioni, poi ci sono interventi per l'assetto idrogeologico di terreni e versanti (260 mln), soppressione passaggi a livello (100 mln), miglioramento dell'accessibilità passeggeri (120 mln), sicurezza antisismica (80 MLN) e delle gallerie (70). Tutti interventi diffusi comunque, piccole o medie opere.

2. TECNOLOGIE
Si tratta di interventi in gran parte specialistici. In particolare 210 milioni per il Piano nazionale apparati per il governo della Circolazione (ACC): 1° fase, upgranding sottostazioni elettriche (SSE), interventi di upgrading linee e impianti per adeguamento a modello di esercizio concordati con EE.LL. E 180 milioni per l'upgrading tecnologico delle linee Torino-Padova, Bologna-Padova e Napoli-Salerno-Battipaglia per il miglioramento della regolarità della circolazione.


3-4. RETI TPL
I nuovi finanziamenti ammontano a oltre 2 miliardi di euro: circa 750 milioni per migliorare la mobilità nelle aree metropolitane e circa 1,3 miliardi per lo sviluppo della rete ferroviaria a servizio del trasporto regionale. La cura del ferro per il trasporto pubblico locale, per migliorare e incrementare gli standard di puntualità, qualità e sicurezza, prevede interventi di upgrading infrastrutturale e tecnologico delle linee ferroviarie regionali. L'obiettivo è quello di eliminare i cosiddetti colli di bottiglia nei punti di ingresso nei principali nodi metropolitani e urbani, quelli con la maggiore intensità di traffico pendolare. Nell'aggiornamento 2015 del Contratto di Programma 2012-2016 parte Investimenti rientrano anche interventi di raddoppio di linee a semplice binario e velocizzazioni di linee convenzionali delle direttrici verticali di collegamento con il Sud Italia (Adriatica e Tirrenica) e in Campania, Puglia, Calabria e Sardegna.
Per le aree metropolitane (758 milioni) spiccano i nodi di Roma (172 milioni), Firenze (70), Milano (45), Torino (30), e il piano diffuso di innalzamento marciapiedi (160 milioni), sistemi di informazione al pubblico (40), etc.... (si veda la tabella).
Per le reti tpl regionali (1.308 milioni) spiccano i 415 mln per il potenziamento infrastrutturale della Pistoia-Montecatini-Lucca, i 225 per la Andora-Finale Ligure, 100 milioni ciascuno per le reti di Calabria e Sardegna e interventi diffusi per 291 milioni.

5. MERCI
L'Addendum Rfi destina 264 milioni all'adeguamento prestazionale dei corridoi merci: per consentire la circolazione di treni lunghi fino a 750 metri; sagome delle gallerie ferroviarie riconfigurate per il passaggio di convogli carichi alti allo spigolo fino a quattro metri, semirimorchi e grandi container; e infrastrutture adeguata per il transito di treni con carico massimo fino a 22 tonnellate per asse. Sarà migliorata anche la connessione con i principali porti italiani, i poli retroportuali e logistici e i raccordi ferroviari dei più importanti stabilimenti produttivi.

6. PASSEGGERI
Previsti 487 milioni per upgrading e velocizzazione delle le linee convenzionali che rientrano nei Corridoi TEN-T: Venezia-Trieste, asse orizzontale Torino-Padova, Bologna-Padova, Direttissima Firenze-Roma e Napoli-Salerno-Battipaglia-Reggio Calabria.

Addendum 2015 Rfi, le principali categorie di investimento

Addendum Rfi, le tabelle con gli interventi

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