Appalti

Aeroporto di Venezia: accordo per la bretella su ferro, parte la progettazione Rfi

di Franco Tanel

L'aeroporto Marco Polo di Venezia continua la crescita che lo ha consacrato oramai il vero terzo aeroporto intercontinentale italiano dopo Fiumicino e Malpensa, puntando a superare entro il 2016 (assieme a Treviso con il quale forma un unico sistema aeroportuale) i 12 milioni di viaggiatori. Anche per questo Save la società di gestione prosegue nel piano di potenziamento delle infrastrutture e spinge per arrivare finalmente ad avere un collegamento ferroviario che porti direttamente al l'aerostazione, come avviene in tutti i principali aeroporti europei.
Per Enrico Marchi, presidente di Save, l'obiettivo è ora più vicino: «Posso anticipare che entro pochissimo tempo firmeremo con RFI un accordo per la progettazione del collegamento ferroviario con la nostra aerostazione. Se ne parla da molto tempo ma oggi sento la forte volontà del Governo di assicurare ai tre aeroporti intercontinentali italiani un collegamento ferroviario efficiente. Nel nostro caso la soluzione è relativamente semplice: la linea si diramerà dalla Mestre-Venezia e correrà parallela alla bretella della tangenziale per l'aeroporto scendendo gradualmente sotto terra. La stazione sarà, come del resto previsto dal nostro masterplan di sviluppo, sotto il terminal viaggiatori e sarà di tipo passante e non di testa. In pratica il binario farà una sorta di "cappio" e ritornerà a collegarsi alla linea Mestre-Venezia».

Non si parla più quindi né di una stazione di testa che avrebbe posto molti vincoli al servizio né della linea ad alta velocità Venezia-Trieste che anzi pare definitivamente abbandonata.
«La stazione potrà essere servita sia dai treni ad alta velocità come il Frecciarossa per capirci- spiega Marchi- che viaggiano già anche su linee tradizionali, che dai treni del Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale. Del resto la strada che sembra oramai decisa per il potenziamento della Venezia -Trieste è quella di una velocizzazione della attuale linea piuttosto che della costruzione di due nuovi binari. Inoltre in futuro potrebbero esserci anche altre imprese ferroviarie oltre a Trenitalia e NTV a fare servizio da e per il nostro aeroporto».

La soluzione sembra aver finalmente messo d'accordo anche Regione e Comune di Venezia che in passato non sempre avevano condiviso le soluzioni proposte per l'aeroporto. «Il progetto e la realizzazione saranno totalmente a carico di RFI- precisa il presidente di Save- ed è prematuro fare cifre: noi interverremo nella fase di collegamento fra la stazione ferroviaria vera e propria e il nostro terminal. Contiamo di concludere l'opera in 8 anni».

Intanto proseguono i lavori di ampliamento del terminal (la prima parte) che aggiungono 11.500 mq all'area dei check-in e migliora l'accessibilità al piano superiore con nuove scale mobili ed ascensori e del nuovo water terminal con il moving walkway. Il primo è sulla darsena dell'aeroporto mentre il secondo collega con un tapis roulant coperto e condizionato d'estate parcheggio multipiano- aerostazione e terminal acqueo: l'investimento richiesto è di circa 23 milioni di euro.

E' bene ricordare che Save nel 2013 ha perfezionato con Enac il contratto di programma dal 2011 al 2021 che prevede un piano di investimenti già programmati ed autorizzati per un valore complessivo, in 660 milioni di euro.

Save ha deciso di concentrarsi nell'attività core, quella di gestore aeroportuale. «La cessione della quota in Centostazioni (il 40% ndr) e della partecipazione nella società di gestione dell'aeroporto Charleroi di Bruxelles dove abbiamo solo il 27,65% ha una ragione ben precisa e non è quella di fare cassa- spiega Marchi- ma la volontà di concentrarci sulla messa a regime del Sistema Aeroportuale del Nord Est, adesso che abbiamo concluso un accordo che ci dà il 40% nella Catullo, la società di gestione dell'aeroporto di Verona e di quello bresciano di Montichiari. Crediamo che sia possibile creare un sistema altamente efficiente in un'area che ha una richiesta di mobilità aerea superiore al resto d'Italia».
La guerra tra Verona e Brescia per l'aeroporto di Montichiari sembra superata e a breve Unindustria Brescia dovrebbe entrare nella società di gestione. «Il traffico a Verona nel mese di gennaio è in crescita- spiega Marchi- e per Brescia pensiamo a un futuro non solo di aeroporto cargo ma anche passeggeri. A breve avremo due voli Meridiana da Brescia a Olbia e contiamo di portare per la fine dell'anno anche alcune relazioni Ryanair. Su Verona l'investimento principale e più immediato è l'ampliamento e il miglioramento dell'aerostazione con l'installazione anche di finger; stiamo lavorando al progetto e l'investimento complessivo dovrebbe essere attorno ai 130 milioni di euro».

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