Appalti

Project financing/2. Cantieri fermi per Pedemontana Lombarda, esauriti gli 1,2 miliardi di euro pubblici

di Massimiliano Carbonaro

Il 29 gennaio un servizio di Striscia la notizia con Eugenio il Genio che ha percorso l'autostrada ha riacceso i riflettori contro la Pedemontana Lombarda, ponendo pesanti domande sul suo sistema di pedaggiamento. Ma in realtà i problemi più pressanti di Pedemontana sono altri e sono legati al fatto che per funzionare e funzionare bene deve essere fatta tutta, ma per essere fatta tutta ci vogliono le risorse, cioè i 5 miliardi previsti (4,2 di costo dell'infrastruttura, più gli oneri finanziari), e al momento la parte pubblica, il finanziamento da 1,2 miliardi di euro, è già stato in pratica usato completamente per realizzare la tratta A (15 km) inaugurata insieme alle due tangenziali di Como e Varese lo scorso gennaio 2015 come primo maxi lotto dell'opera per lavori da 629 milioni escluso Iva realizzato dal general contractor capitanato da Salini-Impregilo; e la tratta B1 (9,5 km) inaugurata dopo l'Expo ad inizio novembre del 2015 che rappresenta la prima parte del maxi appalto da 1,683 miliardi di euro escluso l'Iva affidato a Strabag.

Ora i cantieri di fatto sono quasi fermi, in pratica si stanno completando le opere di riduzione dell'impatto ambientale. Quindi non resta che sperare che i rapporti con la Bei vadano a buon fine visto che rappresentano la mossa principale in grado di portare risorse fresche al piano finanziario della concessionaria (socio principale Milano-Serravalle al 79% controllata dalla Regione Lombardia, quindi al 13,3% Oldequiter di Intesa Sanpaolo e al 4,01% la stessa Intesa Sanpaolo Spa). Sempre che non torni di attualità la possibilità da parte della Regione Lombardia di cedere quote della Milano-Serravalle come aveva provato a fare la Provincia quando era lei a controllarla.

Ma comunque perché la nuova tratta lombarda possa trovare la via finanziaria migliore per essere completata e riaprire i cantieri (2,5 miliardi di debito circa da individuare resi meno pesanti però dal il piano di defiscalizzazione per un valore equivalente di 393 milioni, più i 236 milioni di equity da mettere sui 500 milioni complessivi) un aspetto da non trascurare riguarda appunto il pedaggiamento e il traffico in corso. Terminato il periodo di utilizzo gratuito voluto politicamente dalla Regione Lombardia durante l'Expo il traffico procede entro i termini immaginati dalle stime di traffico ma il pagamento per il suo utilizzo prevede un sistema chiamato Freeflow. Un metodo che fin da subito è stato considerato difficile da digerire per gli utilizzatori ma molto innovativo perché consente di viaggiare senza fermarsi al casello per l'esazione del ticket con un pagamento che avviene attraverso un account personale fatto su internet e legato alla targa del veicolo. Il pagamento del pedaggio può avvenire sia attraverso Telepass o anche appunto registrandosi sul sito di Pedemontana e attraverso una App dedicata e infine stipulando un contratto presso il Punto Verde tra l'automobilista e la società concessionaria. Quest'ultimo si chiama Conto Targa ed è proprio la sua difficoltà di utilizzo da parte degli automobilisti che è stata messa alla berlina dal servizio televisivo del tg satirico di Canale 5. Tanto che dentro Pedemontana e Cal, la società concendente controllata da Regione Lombardia e Anas al 50%, si è posto l'accento sulla soluzione di questo problema nell'ultima assemblea.
Tuttavia il traffico registrata in questi primi mesi di pedaggiamento con il free flow è superiore (anche se di poco) alle previsioni prudenziali del piano economico-finanziario approvato dal Cipe il 1° agosto 2014 nella delibera sulla defiscalizzazione.

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