Appalti

Sistri, tagliate al 50% le multe per mancata iscrizione ed evasione dei contributi

di Giuseppe Latour

Sanzioni tagliate a metà. Altri passi avanti per la legge di conversione del decreto Milleproroghe (Dl n. 210/2015), che si avvia verso l'aula. Dopo i ritocchi in materia di appalti, le commissioni Affari costituzionali e Finanze della Camera hanno rivisto anche l'articolo 10, che riguarda il ministero dell'Ambiente. E che, soprattutto, affronta la questione delle sanzioni relative al sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti. La novità, rispetto a quanto avviene oggi, è che saranno tagliate al 50% le multe per la mancata iscrizione e il mancato pagamento dei contributi. Un cambiamento importante, anche se non sono arrivati, almeno per ora, gli attesi sconti sul contributo di iscrizione.

La norma interviene a integrare l'articolo 8, in materia di Sistri. Qui si stabilisce che, fino al 31 dicembre del 2016, continuano ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti antecedenti alla disciplina del nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti: quindi, resta in piedi il classico sistema di formulari cartacei, al posto di quello elettronico. Come conseguenza di questo, non si applicano le sanzioni relative al Sistri perché, di fatto, le imprese sono impossibilitate ad utilizzare il sistema.

Nulla si diceva delle sanzioni relative alla mancata inscrizione al Sistri e al pagamento del relativo contributo: queste, con grandi polemiche delle imprese, sono già operative dal primo aprile del 2015. Un emendamento votato dalle commissioni, però, mette mano al problema e stabilisce che fino al 31 dicembre 2016 «e comunque non oltre il collaudo con esito positivo della piena operatività del nuovo sistema di tracciabilità individuato a mezzo di procedure ad evidenza pubblica, bandite dalla Consip spa il 26 giugno 2015», le sanzioni per la mancata iscrizione e il pagamento dei contributi sono ridotte del 50 per cento. In questo modo, il ministero dell'Ambiente viene (parzialmente) incontro alle proteste delle aziende, costrette a pagare per un sistema che non funziona.

A corredo di questo, un'altra modifica interviene sulla questione della vecchia concessionaria Sistri, la Selex. Alla società sarà pagata, «a titolo di anticipazione delle somme da versare per l'indennizzo dei costi di produzione e salvo conguaglio», la somma di 10 milioni di euro per l'anno 2015 e di 10 milioni di euro per l'anno 2016. Il ministero dell'Ambiente pagherà, quindi, 20 milioni di euro prelevati dai propri stanziamenti di bilancio.

Qualche novità arriva anche sulla rigenerazione di Bagnoli. Ci saranno sessanta giorni in più, dopo la conferenza di servizi, per approvare i piani del commissario straordinario. Entro il termine di trenta giorni dall'approvazione del programma di risanamento, poi, le risorse residue dei fondi stanziati dal ministero dell'Ambiente e non ancora impegnate dal Comune di Napoli potranno essere impiegate direttamente. Alla procedura fallimentare della società Bagnoli Futura viene riconosciuto un importo corrispondente al valore di mercato delle aree e degli immobili trasferiti, «rilevato dall'Agenzia del Demanio alla data del trasferimento della proprietà». In questo modo tutti i diritti della società vengono cancellati.

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