Appalti

Inceneritori, ok (a maggioranza) a otto nuovi impianti. Lombardia contro

di Massimo Frontera

Il piano inceneritori predisposto dal governo acquisisce il parere positivo delle regioni, ma con una divisione che vede contraria la Lombardia e il Lazio.
Nella conferenza Stato-Regioni di ieri, lo schema di Dpcm che prevede la realizzazione di 8 nuovi impianti, ha incassato il parere positivo quasi unanime, salvo la principale regione del nord, che - grazie al suo sovradimensionamento di impianti - teme l'ingresso in regione dei rifiuti prodotti in aree senza impianti. Contraria anche la principale regione del Sud: la Campania.

Nelle ultime limature chieste al ministero dell'Ambiente il Dpcm ha incorporato le previsioni di raccolta differenziata al 65% segnalate da alcune regioni. Proprio in virtù di queste stime indicate nei piani regionali - ma ambiziose se confrontate con le attuali soglie di raccolta differenziata nelle stesse regioni che lo hanno chieste - il fabbisogno di impianti è stato limitato a otto impianti, rispetto all'iniziale numero di 15 inceneritori indicato nelle prime bozze dello schema di decreto.
Un'altra richiesta - accolta dal governo - è la possibilità di inviare in altre regioni le eccedenze di rifiuti prodotti da chi non ha impianti o ha limitate capacità di incenerimento. Questo scambio sarà regolato da convenzioni tra le regioni interessate ed è reso possibile dal passaggio da una suddivisione per regioni del carico dei rifiuti a una a carattere macroregionale in cinque aree: Nord, Centro, Sud e le due Isole.

Galletti (Ambiente): «È un buon accordo»
«Il piano prevede un aggiornamento annuale che tenga conto anche, oltre ad altre cose, dei piani di smaltimento regionali - ha confermato il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti -. È chiaro che questo piano parte dal presupposto che tutte le Regioni arrivino al raggiungimento degli obiettivi europei, che tutte le Regioni arrivino al 65% di raccolta differenziata, che tutte le Regioni colgano l'obiettivo di prevenzione della produzione dei rifiuti del 10%». Una volta «fatto questo conteggio - ha aggiunto Galletti - si individua ancora la necessita del Paese di incenerimento, in questo caso, che equivale a otto termovalorizzatori».

Bonaccini (Regioni):«Quattro regioni sono passate dal no al sì»
«Abbiamo allargato il fronte di chi ha dato un parere favorevole visto che il governo ha accolto la costituzione di un tavolo di confronto con le Regioni e il tema dell'interregionalità con un emendamento entrato nel provvedimento», ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. «Quattro regioni, ossia Marche, Abruzzo, Molise e Umbria, hanno trasformato la loro posizione da negativa in positiva», ha continuato Bonaccini.

Terzi (Lombardia): «Uno scempio ambientale per la nostra Regione»
Nel rispondere al ministro Gian Luca Galletti, l'assessore all'Ambiente Claudia Terzi ha ricordato come «La Lombardia e la Campania siano state le uniche due Regioni a dire "No"». «Per noi - specifica ancora l'assessore - questa legge è uno scempio ambientale. Stravolge e annulla la pianificazione regionale, inventandosi, addirittura, per comodità, le macroregioni. E, soprattutto, farà pagare un prezzo altissimo ai lombardi, in termini ambientali e di salute». «Come Regione - annuncia Terzi - non siamo disposti a mettere sulle spalle dei nostri cittadini le incapacità politiche e gestionali degli altri. Andremo avanti con il ricorso alla Consulta già presentato». «E spero - conclude - che la Lombardia non resti sola in questa battaglia».

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