Appalti

Appalti, la Corte dei Conti «bacchetta» la vecchia Avcp: troppi dirigenti, personale inadeguato

di Mau.S.

La Corte dei Conti bacchetta la vecchia Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici. Con la delibera n. 16/2015, diffusa ieri, i magistrati contabili passano al setaccio la gestione amministrativa della vecchia Authority sui contratti pubblici. Sotto i riflettori gli esercizi compresi tra il 2011 e il 2014, anno in cui la vecchia Avcp venne soppressa e inglobata nella nuova Anac affidata a Raffaele Cantone.

Nella relazione la Corte evidenzia «un sostanziale squilibrio tra entrate e uscite, pur a fronte pur a fronte di un progressivo contenimento delle spese correnti, soprattutto di quelle relative all'acquisizione di beni e servizi, diminuite nel triennio di circa il 22 per cento». Tale sbilanciamento, segnalano ancora i giudici, «è da ricondurre alle sempre nuove e maggiori competenze affidate all'istituto, non controbilanciate da corrispondenti maggiori risorse e dall'onere annuo sostenuto per trasferimenti ad altre autorità».

Un'altra criticità segnalata dalla Corte riguarda il «numero degli uffici di livello dirigenziale, sovradimensionato rispetto al totale dei dipendenti e nella forte gerarchizzazione della struttura organizzativa». Giudicato «pesante» il «contenzioso in materia di personale», peraltro «non adeguato alle funzioni svolte con il sistema informatico (come dimostrano le difficoltà di gestione del sistema Avcpass), nonostante gli ingenti investimenti effettuati».

Valutazioni positive, invece, sugli effetti dell'accorpamento (deciso nell'estate del 2014) che ha portato alla nascita della nuova Anac e «ha permesso consistenti risparmi di spesa anche in termini di locazioni passive». Al riguardo, conclude la relazione, va segnalato «che sono state dismesse, come risulta dal piano di riordino elaborato dall'Anac, le sedi Avcp in Roma».ù

La delibera n. 16/2015 della Corte dei Conti

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