Appalti

Iran/2. Stefanelli (Pessina): «Paese in grande sviluppo, noi bravi a lanciarci subito»

di Alessandro Arona

La Pessina Costruzioni, n. 25 per fatturato tra le imprese di costruzione italiane (124 milioni nel 2014, cifra stabile nel 2015), parte di un Gruppo da 400 milioni di giro d'affari (circa 200 dalle acque minerali e tra le altre cose il controllo della società che edita L'Unità) ha firmato il 19 gennaio scorso a Teheran due protocolli di intesa (memorandum of understanding, m.o.u.) con la Fondazione Zeynab Kobra e il Ministero della Salute iraniano per realizzare in project financing cinque ospedali, per un costo totale di circa un miliardo di euro. Ne parliamo con l'amministratore delegato di Pessina Costruzioni Guido Stefanelli.

Ci spieghi meglio dottor Stefanelli, di che si tratta?
La Zeynab Kobra Foundation gestisce orfanotrofi , li abbiamo incontrati (si veda la foto), si tratta di operatori ricchi di cultura, di inventiva e umanità. La fondazione donerà un terreno a Teheran, dove sarà realizzato un ospedale da 1.000 posti letto, per un costo di circa 300 milioni di euro. Per il Ministero della Sanità realizzeremo invece gli altri quattro ospedali, tutti da circa 500 posti e un costo di 160 milioni; i primi due individuati saranno a Rasht e Nishapur. Saranno ospedali in project financing. Noi portiamo know how e finanza. Il 50% del finanziamento sarà pubblico, il 50% nostro e con leva bancaria (banche europee e locali).

Come siete arrivati a questi accordi? Non ci sono state gare, giusto?
Siamo tra le prime 25 imprese di costruzione italiane, e siamo specializzate in ospedali in project financing. Siamo stati bravi a farc avanti subito dopo l'accordo del 5+1 sul nucleare con l'IRan, già nel luglio scorso abbiamo aperto una sede a Teheran e abbiamo cominciato a viaggiare sue e giù e a farci conoscere. Abbiamo anche fatto venire in Italia una delegazione del ministero della Sanità, a visitare gli ospedali di Garbagnate e Vimercate.

Che tempi prevede?
Speriamo che si arrivi ai contratti, o forse sarà uno solo, entro l'estate.

Come vede il mercato iraniano?
L'Iran in questo momento assomiglia all'Italia del dopoguerra, ci sono grandi potenzialità. Verso l'Italia c'è grande simpatia e vicinanza culturale.

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