Appalti

Riforma appalti, «soft law» non solo all'Anac: spunta la cabina di regia a Palazzo Chigi

di Mauro Salerno

Una cabina di regia a Palazzo Chigi con il compito di dare indirizzi sull'attuazione del nuovo codice. L'ipotesi è contenuta in una delle prime bozze del decreto per la riforma degli appalti. Se confermata si tratterebbe di una novità dirompente rispetto alla legge delega approvata dal Senato la scorsa settimana che individua nell'Anac di Cantone il "regolatore" del mercato, magari in tandem con il ministero delle Infrastrutture, ma senza mai citare ruoli da assegnare alla Presidenza del Consiglio.

C'è da dire che rispetto al lavoro di scrittura del nuovo codice siamo alle prime battute. La commissione guidata da Antonella Manzione - capodipartimento degli affari giuridici della presidenza del Consiglio - ha ripreso a riunirsi la scorsa settimana. Si è aperta la fase delle consultazioni degli operatori interessati dalla riforma, con l'audizione delle prime associazioni di categoria. Rispetto alle bozze circolate nelle scorse settimane, ancora largamente incomplete, l'attività è andata avanti. I testi si sono arricchiti di diversi nuovi articoli ma c'è ancora molto lavoro da fare. Anche se non è cambiato l'obiettivo di recepire le direttive e riformare il codice del 2006, abrogandolo entro aprile.

L'«organo di policy» da istituire a Palazzo Chigi non avrà solo il compito di proporre atti di indirizzo per l'applicazione del nuovo codice. Questa però è la novità di maggior impatto. La delega affida all'Anac il compito di proporre le linee guida di attuazione del codice, da adottare con uno specifico decreto di Palazzo Chigi. Si tratta della cosiddetta «soft law»,che Cantone ha annunciato di voler poi declinare nei singoli settori di mercato (costruzioni, progettazione, project financing, servizi, facility ecc.) attraverso linee guida più specifiche. Un'attività che, a una prima lettura del decreto, sembra ora possa essere svolta in condominio con la nuova Cabina di regia di Palazzo Chigi. Per istituirla servirà un decreto del Presidente del Consiglio, che dovrà anche dettare la composizione e le modalità di funzionamento del nuovo organismo.

Oltre agli indirizzi sull'attuazione, la Cabina di regia avrà anche il compito di monitorare la fase di attuazione del nuovo codice, con l'obiettivo di proporre soluzioni, evidentemente da adottare nei decreti correttivi previsti dalla legge di delega. Anche qui si tratta di una funzione in qualche modo sovrapponibile a quella dell'Anac, organo di vigilanza del mercato con il potere di segnalare a Governo e Parlamento eventuali intoppi normativi. Al contrario la bozza di decreto prevede che sia la Cabina di regia a segnalare all'Anac «specifiche violazioni»nell'attuazione del codice o problemi sistemici del mercato. «Anche tramite l'Anac», la cabina di regia potrà poi sostenere le stazioni appaltanti nella gestione degli appalti.

La cabina di regia sarà poi organo nazionale di riferimento per la Commissione europea, proponendo entro il 18 aprile 2017 (e poi ogni tre anni) una relazione sul mercato dei contratti pubblici, anche in merito al coinvolgimento delle Pmi e ai casi di corruzione o altre irregolarità gravi.

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