Appalti

Cantone «perno» della riforma appalti, dai rating alle sanzioni: ecco i 12 nuovi poteri dell'Anticorruzione

di Mauro Salerno

Non mancherà di certo il lavoro all'Anac quest'anno. La delega per la riforma degli appalti, appena licenziata dal Senato, porta in dote una considerevole mole di nuovi compiti (e nuovi poteri) all'Autorità guidata da Raffaele Cantone. La centralità dell'Anac nel nuovo sistema degli appalti è la novità maggiore della riforma che il governo intende licenziare entro la primavera. Dall'obbligo di gestire tutte le banche dati sul settore (escluso l'Avcpass che passa al Mit) fino alla messa a punto delle linee guida necessarie per dare attuazione al nuovo codice sono dodici (le abbiamo contate) le nuove funzioni che la delega assegna all'Authority, chiamata a vestire definitivamente i panni di organo di regolazione del settore.

Compito gravoso per un'Autorità che nel 2015 è stata chiamata a ridurre del 25% le spese di funzionamento in ossequio ai principi di revisione della spesa pubblica. La sforbiciata, messa nero su bianco nel piano di riordino firmato da Cantone un anno fa, è costata più di 15 milioni, raccolti attraverso la drastica razionalizzazione degli uffici (con conseguente taglio del numero dei dirigenti), la riduzione delle collaborazioni esterne, la revisione delle retribuzioni del personale.

Al momento l'Autorità conta un organico di 350 persone con 35 dirigenti. Oltre al numero sono in gioco anche le competenze del personale della vecchia Avcp, tutte da verificare in funzione dei nuovi compiti attribuiti all'Anac. Non è un caso che Cantone, nell'intervista rilasciata al Sole 24 Ore nel giorno dell'approvazione della delega appalti, abbia evidenziato la necessità di una nuova organizzazione e di un potenziamento dell'Authority. Un messaggio che l'ex magistrato probabilmente ribadirà anche nelle stanze di Palazzo Chigi, a fronte di un ventaglio di funzioni fattosi molto più ampio di un anno fa, quando con l'arrivo di Cantone al vertice l'Anac cominciò subito ad occuparsi anche di commissariamenti e varianti. Ora il raggio di azione si amplia ancora: ecco il dettaglio.

BANCHE DATI (delega appalti lettera q, punto 2)
La delega, al criterio q), prevede il potenziamento degli strumenti informatici a servizio della trasparenza. Al momento l'Autorità accorpa già parecchi sistemi, come l'Avcpass per i requisiti delle imprese, la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, che contiene tutte le informazioni fondamentali sulle gare attivate in Italia, l'Anagrafe unica delle stazioni appaltanti, che comprende tutti i dati sulle amministrazioni attive nel nostro paese, il Simog, il sistema informativo di monitoraggio gare, che consente il rilascio dei codici identificativi di gara, le banche dati sulla trasparenza della pubblica amministrazione, nelle quali sono riportati tutti gli elementi che le Pa devono rendere noti per adempiere ai loro obblighi di legge. Tutti questi strumenti dovranno essere rafforzati e accentrati. Da questo quadro, con un certo grado di contraddizione, la delega esclude l'Avcpass, la banca dati dei requisiti che in futuro sarà gestita dal Mit. .

DENUNCE DI TENTATIVI DI ESTORSIONE/CORRUZIONE (lettera q, punto 5)
Una delle novità della riforma è l'introduzione del'obbligo per le imprese, titolari di appalti pubblici, di denunciare i tentativi di estorsione e corruzione. Il vincolo riguarda anche fornitori e subappaltatori. E prevede come corollario la messa a punto di un sistema di bonus, da una parte, e di penalità dall'altra destinati a premiare chi denuncia o al contrario a penalizzare i comportamenti "omertosi". Inutile dire che a regolare il sistema dovrà essere l'Anac, cui spetterà anche il compito di comminare le sanzioni per imprese e Pa che violano le norme del codice.

PIATTAFORMA TELEMATICA DEI BANDI DI GARA (lettera s)
L'obbligo di pubblicare bandi e avvisi di gara sui giornali resta fino al primo gennaio 2017. La delega appalti prevede però che in futuro si arrivi a pubblicazioni solo telematiche, individuando nel sito dell'Anac il punto di raccolta di tutte le informazioni. Chissà se basterà.

AMPLIAMENTO DEI POTERI E ATTI VINCOLANTI (lettera t)
Punto centrale del rafforzamento dei poteri dell'Autorità è il passaggio contenuto alla lettera t) della delega dove si individuano nel dettaglio i nuovi poteri affidati all'Anac. La novità maggiore è l'individuazione di poteri di intervento cautelari che postulano la possibilità per Cantone di bloccare le gare in corso, un po' come succede oggi con le sospensive dei Tar. A questo va aggiunta la possibilità per l'Anac di prevedere un'efficacia vincolante per alcuni atti specifici, come ad esempio i bandi-tipo (da cui oggi le Pa possono invece discostarsi) o ad esempio i pareri di precontenzioso sulle gare, le cui conclusioni oggi vengono applicate da una grande maggioranza, ma non dall'unanimità delle stazioni appaltanti che magari li hanno pure richiesti.

QUALIFICAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI (lettera bb)
È allo stesso tempo uno dei punti più qualificanti della nuova azione dell'Anac e forse anche il più complicato da attuare. Al momento non si sa neppure quante sono (30mila? 60mila?) le stazioni appaltanti. Cantone ha già sintetizzato il suo obiettivo: realizzare un sistema di qualificazione graduale per cui ciascuna amministrazione sia abilitata a gestire appalti per importi commisurati al grado di organizzazione e competenza dimostrata. Un po' come oggi accade con i costruttori ,abilitati a eseguire i lavori in base alla "classifica" conquistata sul campo.

SANZIONI PER CHI NON COMUNICA LE VARIANTI (lettera ee)
Si tratta di un potere aggiuntivo rispetto a un compito attribuita all'Autorità dal Dl 90/2014. In base a quella norma le stazioni appaltanti devono comunicare all'Anac l'approvazione di varianti che superano il 10% dell'importo negli interventi superiori alla soglia Ue di 5,2 milioni. Ora arriva anche il potere di sanzionare chi si "dimentica" la comunicazione.

ALBO NAZIONALE DEI COMMISSARI DI GARA (lettera hh)
È una delle principali misure pensate in chiave anticorruzione. E, per esplicita ammissione di cantone, anche un contrappeso rispetto alla marginalizzazione del massimo ribasso in favore dell'offerta più vantaggiosa, che offre il destro a decisioni molto più discrezionali da parte delle commissioni di gara. L'Anac dovrà creare e gestire l'albo, oltre a regolamentarne il funzionamento.

RATING DI REPUTAZIONE DELLE IMPRESE (lettera uu)
È una delle novità più forti della delega. Con la riforma entrano in campo i criteri di reputazione delle imprese. Serviranno a rendere i meccanismi di assegnazione delle gare meno orientati a criteri formali e più attenti alla sostanza. Oltre al fatturato e ai lavori eseguiti negli ultimi anni, così, sarà possibile guardare anche altri elementi, collegati alla storia dell'impresa, come il numero di appalti portati a termine nei tempi o le varianti e le riserve sollevate nei confronti delle stazioni appaltanti. A mettere in piedi il sistema, «basato su parametri oggettivi e misurabili» prevedendo i bonus da assegnare in gara, sarà, manco a dirlo, l'Anac.

DECADENZA E SOSPENSIONE DELLE ATTESTAZIONI SOA (lettera vv)
La delega prevede un procedimento per la decadenza e la sospensione delle attestazioni, attribuendo la competenza all'Anac. Quando l'impresa fallita è in possesso delle attestazioni ed è stato autorizzato l'esercizio provvisorio, potrà partecipare alle gare e ottenere subappalti. Anche il curatore fallimentare potrà eseguire contratti già stipulati. Discorso simile per l'impresa ammessa al concordato: potrà partecipare alle gare, senza necessità di avvalersi dei requisiti di altri soggetti. In alcuni casi,m però, l'Anac potrà subordinare la partecipazione alle gare, l'affidamento di subappalti o la firma di contratti alla necessità che il curatore o l'impresa si avvalgano di un altro soggetto in possesso dei requisiti e delle risorse necessarie all'appalto.

ALBO DELLE SOCIETÀ IN HOUSE (lettera eee)
Aumentare la trasparenza degli affidamenti senza gara tra società pubbliche ("in house") è uno degli obiettivi della delega. Per evitare la proliferazione di società pubbliche utili solo a questo tipo di affidamenti la delega prevede che l'Anac tenga un albo di queste società, in possesso delle caratteristiche necessarie a legittimare le assegnazioni senza gara (come l'esercizio del cosiddetto «controllo analogo» da parte di un ente pubblico).

LAVORI DELLE CONCESSIONARIE (lettera iii)
Le concessionarie (tutte, ma la norma è particolarmente sensibile in ambito autostradale) potranno affidare senza gara a società partecipate solo il 20% degli appalti sopra i 150mila euro, dunque l'80% dovrà andare in gara (anche con procedure semplificate). La formula in vigore oggi è 60% in gara, 40% in house. Ma il testo uscito dal Senato prevedeva una soluzione più radicale: tutto in gara. Altra aggiunta della Camera è che a verificare il rispetto delle soglie di affidamento (con gara e in house) dovrà essere l'Anac.

ATTUAZIONE DEL CODICE («SOFT LAW», comma 5)
Altro punto caratterizzante del nuovo Codice. Viene rafforzata la «soft law». Strumenti come linee guida e bandi tipo dell'Anac diventeranno un elemento centrale per prevenire i fenomeni corruttivi negli appalti pubblici. Anche il regolamento di attuazione del Codice sarà attuato con linee guida proposte dall'Anac e approvate con un decreto del ministero delle Infrastrutture.


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