Appalti

Concessioni in house ad Autobrennero e Autovie, investimenti per 3,5 miliardi

di Alessandro Arona

Le nuove concessioni in house ad Autobrennero e Autovie Venete, che arriveranno nei prossimi mesi da parte del Ministero delle Infrastrutture in seguito all'accordo firmato il 15 gennaio, avranno previsioni di investimento infrastrutturale per circa 3,5 miliardi di euro, di cui due miliardi per Autobrennero e 1,5 per Autovie Venete. La concessione per la A22 darà inoltre certezza ai tre project financing vinti da cordate a guida Autobrennero negli anni scorsi, che non partivano per le incertezze della società capofila: si tratta di altri 2,5 miliardi di euro.

GLI ACCORDI DEL 15 GENNAIO
I due Protocolli di intesa firmati dal Ministero delle Infrastrutture con gli enti locali interesati (le due Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto per Autovie Venete, e una lunga lista di enti territoriali e Camere di Commercio per Autobrennero, con ruolo chiave delle Province Autonome di Trento e di Bolzano) stabiliscono in sostanza l'impegno di tutti i soggetti ad adottare tutti le misure normative e amministrative necessarie per «affidare a una società interamente partecipata da amministrazioni pubbliche territoriali e locali....» delle concessioni autostradali rispettivamente della A22 Modena-Brennero e di "A4 Trieste-Venezia, A23 Palmanova-Udine, A28 Portogruaro-Conegliano, A57 Tangenziale di Mestre (quota), A34 raccordo Villesse-Gorizia". Non sono previste scadenze.
In sostanza non sarà necessario creare nuove società, ma solo far uscire i privati (14% per Autobrennero e 18% poer Autovie) da quelle esistenti. Va fatta questa operazione, e poi potrà essere rilasciata la concessione.
La concessione di Autobrennero avrà durata trentennale, quella di Autovie solo fino al 2038 (21 anni in più rispetto alla scadenza del 31/3/2017).

FONDO FERROVIA DI AUTOBRENNERO
La concessione di Autobrennero prevederà il versamento al bilancio dello Stato (entro 30 giorni dall'efficacia della convenzione, a valle della concessione) del fondo ferrovia per 550 milioni, più altri versamenti su quel fondo stimati in 1.070 milioni durante i trent'anni di concessione (34,5 milioni all'anno); e inoltre 1.963 milioni (sempre splamati in trent'anni) per il valore della concessione (568 milioni, in rate annue di 70 mln) e il canone concessorio (1.395 milioni, nella misura di 45 mln all'anno).
Tutto viene indicato nel protocollo di intesa sotto l'articolo «Finanziamento del corridoio ferroviario del Brennero»: in tutto circa 3,6 miliardi di euro che arriveranno allo Stato per 550 milioni subito, e il resto in trent'anni (101 milioni all'anno).

DELRIO: «NON È UNA PROROGA, RISCHIO TRAFFICO ALLE SOCIETA»
«Non si tratta di una proroga - ha detto il Ministro Graziano Delrio - o di regali, ma di una assunzione di responsabilità e di rischio da parte degli enti locali. L'affidamento in house avviene nel rispetto dell'articolo 17 della direttiva concessioni del 2014, e su questi due casi specifici ci sono stati colloqui molto positivi con la Commissione. L'affidamento a una società controllata dagli enti territoriali dà certezza agli investimenti, migliora il controllo tariffario e il coordinamento con le politiche territoriali».
«Le gare restano la strada principale - aggiunge Delrio - ma dove gli enti locali si assumono un impegno diretto, l'in house può essere una buona soluzione».
Circa le tariffe il Ministro Delrio ha spiegato che saranno adottati schemi tariffari che prevedano l'adeguamento in base all'inflazione (oltre al K-investimenti), e senza possibilità di "riequilibrio" in caso di traffico inferiore o superiore al previsto.

Circa la natura sostanziale dell'operazione va fatto notare il lapsus freudiano della Provincia di Trento, che nel suo comunicato parla di «proroga trentennale della concessione dela A22» e spiega che «il protocollo prevede che l'attuale società che gestisce l'A22 si trasformi in una società in house, interamente a capitale pubblico». Insomma, l'unica vera novità sarebbe l'uscita dei privati.


GLI INVESTIMENTI
G li investimenti saranno definiti in sede di convenzione allegata alla concessione, ma gli ordini di grandezza e le opere sono già in sostanza chiari.

Per Autovie Venete si prevedono interventi infrastrutturali per 1.552 milioni di euro, di cui 1.370 per il completamento della terza corsia sulla A4. Sono inoltre previsti 20 milioni all'anno per la manutenzione ordinaria.

Per Autobrennero sono previsti interventi infrastrutturali per due miliardi di euro, di cui 870 per la terza corsia (quella «fissa» tra Verona e Modena, e quella «dinamica» tra Bolzano Sud e Verona), 300 mln per opere di sicurezza stradale, 170 per opere ambientali, 310 per miglioramento di servizi all'utenza, 350 per opere esterne e viabilità di adduzione. Sono inoltre previsti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per 1.395 milioni di euro in trent'anni, circa 45 milioni all'anno.


LE TRE NUOVE TRATTE IN PF CON AUTOBRENNERO CAPOGRUPPO

In tutto valgono 2,5 miliardi di euro di investimento, e pur essendo aggiudicate le concessioni (post gara) da alcuni anni i cantieri non sono mai partiti, anche a causa dell'incerto futuro della società capofila, Autobrennero Spa, che dal 30 aprile 2014 gestisce la A22 in regime di prorogatio (concessione scaduta). Per questo l'accordo sull'affidamento in house della concessione ad Autobrennero fino al 20138 (20-21 anni ancora) sbloccherà di fatto anche questi ulteriori investimenti.
Ecco le tre tratte in Pf. Si tratta della bretella Campogalliano-Sassuolo (opera da 506 milioni, gara Anas 2010 aggiudicata il 2/4/2014, convenzione firmata il 4/12/2014 da un'Ati a guida Autobrennero), la Cispadana (opera da 1,3 miliardi di euro, gara Regione Emilia Romagna aggiudicata nel 2010 a una cordata a guida Autobrennero ma da allora mai avviata, prima per progettazione definitiva e Via e poi per uno squilibrio nel piano finanziario), e il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi (opera da 700 milioni, gara Anas 2009 aggiudicata dopo vari ricorsi e sentenze, nel giugno 2014 a un'Ati a guida Autobrennero).

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