Appalti

Autobrennero in house, in concessione alla Spa pubblica anche tre Pf da 2,5 miliardi

di Alessandro Arona

L'affidamento diretto in house della concessione per l'autostrada A22 del Brennero (Modena-Verona-Trento-Bolzano-Brennero), che riceverà un deciso passo avanti con l'accordo del 14 gennaio al Ministero delle Infrastrutture (si veda il servizio), comprenderà anche tre nuove tratte in project financing previste sulla carta da molti anni, ma mai avviate: la bretella Campogalliano-Sassuolo (prolungamento sotto Modena della A22), la Cispadana (Pf della Regione Emilia Romagna), la Ferrara-Mare (gara Anas, ma prolungamento a est della Cispadana stessa). In tutto i tre si interventi valgono 2,5 miliardi di euro di investimenti, che aggiungendosi al circa un miliardo previsto per ammodernare la A22 (in particolare la terza corsia Verona-Modena) farebbero salire gli investimenti da sbloccare a 3,5 miliardi di euro. Con quelli di Autovie Venete, che sarà anch'essa affidata in house e l'accordo sarà firmato il 14, che vale circa 1,2 miliardi residui da investire, si parla di investimenti complessivi per 4,7-5 miliardi di euro.

Nello specifico, l'accordo tra Mit e Regioni/Province autonome previsto per il 14 per Autobrennero (del tutto simile quello di Autovie) prevede che lo Stato, con l'intesa degli enti locali, affidi, tramite concessione trentennale, la gestione dell'A22 a una società a totale capitale pubblico, come ammesso dalla direttiva europea 23 del 2014 (e il Mit ha già verificato con Bruxelles se e come l'operazione sia fattibile); l'attuale società di gestione è pubblica all'85%, quindi in caso di affidamento del servizio, i soci pubblici dovranno acquisire le azioni dei privati. A valle dell'uscita dei privati ci sarà la concessione vera e propria (ci vorranno dunque ancora parecchi mesi).
La società affidataria assumerà gli obblighi del servizio pubblico, compresi la progettazione e la realizzazione degli investimenti, anche quelli acquisiti tramite gare europee da Autostrada del Brennero (che in quesi casi operava sul mercato) , come la bretella Campogalliano-Sassuolo (opera da 506 milioni, gara Anas 2010 aggiudicata il 2/4/2014, convenzione firmata il 4/12/2014 da un'Ati a guida Autobrennero), la Cispadana (opera da 1,3 miliardi di euro, gara Regione Emilia Romagna aggiudicata nel 2010 a una cordata a guida Autobrennero ma da allora mai avviata, prima per progettazione definitiva e Via e poi per uno squilibrio nel piano finanziario), e il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi (opera da 700 milioni, gara Anas 2009 aggiudicata dopo vari ricorsi e sentenze, nel giugno 2014 a un'Ati a guida Autobrennero).
Grazie all'accordo, inoltre, saranno disponibili oltre 550 milioni di euro del fondo ferrovia di Autobrennero, già accantonati dal 1997 per il finanziamento del tunnel del Brennero e relative tratte di accesso.

Quello che ancora non è chiaro, e che forse lo sarà il 14 gennaio, all'atto della firma dell'accordo, è che fine fanno i soci privati non di Autobrennero, che sono soci di una concessione scaduta quindi liquidabili, ma i soci delle società di progetto dei tre project financing, che hanno partecipato e vinto la gara soprattutto per fare i lavori.
Si tratta infatti di costruttori: per Cispadana Pizzarotti, Coopsette, Collini, Oberosler e altri; per la Ferrara-Mare Pizzarotti, Coopsette, Oberosler, Collini, Cordioli, Wipptal e altri; per la Campogalliano-Sassuolo Oberosler, Pizzarotti, Wipptal, Cordioli.
Le imprese sono più o meno sempre le stesse, ma siamo sicuri che acceteranno di buon grado di farsi da parte, dopo gare e risorse spese nelle operazioni? O forse avranno delle compensazioni? Lo scopriremo presto.

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