Appalti

Imprese in gara con il modello Ue, Bruxelles approva il documento unico per la dichiarazione dei requisiti

di Mau. S.

Passo avanti per la riforma europea degli appalti pubblici. La Commissione europea ha adottato ieri il nuovo «Documento unico per gli appalti pubblici» allo scopo di ridurre e standardizzare gli adempimenti burocratici in particolare per le Pmi. L'adozione del Documento unico (qui un approfondimento specifico sul tema) è prevista anche dalla delega per la riforma degli appalti che sarà esaminata in Aula al Senato a partire dal 12 gennaio. Le tre direttive su appalti, concessioni e settori esclusi devono essere adottate dai 28 stati membri entro il prossimo 17 aprile e i paesi dovranno fare in modo che il sistema delle gare pubbliche sia completamente basato su web entro ottobre 2018.

Nel frattempo il documento prenderà il posto dei diversi sistemi in vigore nei 28 paesi Ue. In una nota la Commissione osserva che attualmente alcuni Stati hanno già introdotto forme di auto-dichiarazione, mentre altri chiedono che tutte le parti interessate forniscano prova documentale della loro idoneità, capacità e status finanziario-economico.

Con il modello unico europeo (Espd è l'acronimo adottato in sede Ue) tutte le imprese potranno autocertificare elettronicamente i loro requisiti che dovranno essere dimostrati con documenti cartacei solo dall'azienda vincitrice dell'appalto.

Il Documento di gara unico europeo dovrà essere adottato anche in Italia, dando attuazione a quanto previsto dalla lettera aa) della delega per il recepimento delle direttive Ue e per la riscrittura del codice. L'adozione del documento comunque non rappresenterà una novità dirompente all'interno del mercato italiano degli appalti. Già oggi infatti le imprese - in ossequio al principio della «decertificazione» - devono autodichiarare il possesso dei requisiti previsti nei bandi di gara. La verifica del possesso dei requisiti dichiarati dai concorrenti è già a carico delle stazioni appaltanti che devono peraltro eseguirla attraverso il servizio Avcpass messo a punto dalla vecchia Autorità di vigilanza dei contratti pubblici ma che in futuro sarà gestito dal ministero delle Infrastrutture.

Il «Documento unico» europeo potrà essere scaricato, riempito manualmente e sottoposto elettronicamente. «Riducendo il volume dei documenti necessari, lo Espd renderà più semplice la partecipazione delle imprese agli appalti pubblici e le Pa potranno beneficiare di un più ampio ventaglio di offerte, che assicureranno miglior rapporto qualità/prezzo» ha dichiarato Elzbieta Bienkowska, Commissaria europea per il mercato interno, l'industria e l'imprenditoria.

Gli Stati membri possono rinviare l'obbligo di usare esclusivamente mezzi elettronici per le pratiche per gli appalti pubblici fino al 18 ottobre 2018, nel frattempo il documento unico europeo può essere stampato e compilato manualmente, scannerizzato e inviato per email.

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