Appalti

Beni culturali, pronto l'elenco di 241 restauri da realizzare nei prossimi tre anni

di Francesco Nariello

Un programma triennale di 241 interventi per il restauro, la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio culturale italiano. Il Mibact ha messo a punto l'elenco delle opere da finanziare con i fondi previsti dalla legge di stabilità 2015 (n. 190/2014) e confermati dalla manovra attuale, per interventi di conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Si tratta di 100 milioni l'anno, incardinati in una programmazione di lavori spalmata nel triennio 2016-2018: a disposizione, quindi, ci saranno 300 milioni totali.

«Cultura al centro della politica nazionale»
Ad annunciare l'approvazione del piano di interventi è stato il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, sottolineando come la portata dell'investimento «confermi quanto la cultura sia tornata al centro della politica nazionale. Dall'arte all'archeologia, dalle biblioteche agli archivi, dai musei alle eccellenze del restauro, non c'è settore dei beni culturali - ha detto - che non stia ricevendo un impulso significativo in termini economici e politici da questo governo».

La strategia per la tutela del patrimonio
Sul sito del Mibact è stato pubblicato l'elenco dettagliato degli interventi sul patrimonio previsti dal programma triennale. In generale, oltre alle opere necessarie e urgenti segnalate dagli uffici territoriali e dagli Istituti autonomi del ministero distribuiti nelle diverse regioni italiane, le risorse stanziate serviranno anche a rafforzare i sistemi e le misure di sicurezza dei musei italiani e a cofinanziare i progetti che si avvarranno dell'Art Bonus.
Nel dettaglio, infatti, circa 45 milioni della dotazione complessiva serviranno al cofinanziamento dei progetti che usufruiscono del credito d'imposta del 65% previsto dall'Art Bonus. Il piano del governo, dunque, servirà a a sostenere e a completare le opere attivare grazie alle erogazioni liberali dei privati per il recupero dei complessi di pregio artistico - incentivate dallo sgravio fiscale che la manovra 2016 ha stabilizzato e reso permanente -: solo nei primi undici mesi del 2015, ad esempio, secondo dati Mibact, si sono registrate donazioni per circa 43 milioni, di cui la metà circa destinata a interventi di restauro.

Altri 50 milioni del programma triennale varato dal ministero sono stati invece assegnati al "Progetto speciale per la sicurezza dei musei", che prevede l'inserimento e l'installazione di sistemi di allarme e videosorveglianza per la tutela dei luoghi della cultura nazionali.

Gli interventi per regione e per settore
Per quanto riguarda il finanziamento degli interventi segnalati dalle soprintendenze e dagli altri uffici territoriali del Mibact, invece, la parte prevalente dei fondi si dirigeranno verso le regioni del Centro-Nord, allo scopo di integrare e in qualche modo "compensare" i circa 360 milioni di investimenti cofinanziati dalla Ue con la programmazione 2014-20 e diretti nelle 5 regioni del Sud prese in considerazione dal Pon Cultura (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).

In base ai dati pubblicati online dal ministero, a captare il flusso più corposo di investimenti sarà il Lazio - con il grande polo di attrazione di Roma -, al quale nell'arco del triennio arriveranno più di 68,4 milioni di euro per la realizzazione di 59 interventi. A seguire, in termini quantitativi, si piazzano poi, tra gli altri, gli investimenti previsti in Toscana (20,5 milioni per 20 interventi), Emilia Romagna (14,4 per 12 lavori), Sardegna (13,2), Veneto (13), Lombardia (11,9) e Piemonte (11,4).
Come macro settori di intervento, infine, prevalgono i lavori sul Patrimonio artistico, sui Musei e sui Beni Archeologici, ai quali andranno, rispettivamente, 58,4, 53,7 e 36,7 milioni; seguiti da Archivi e Biblioteche (con 24,7 e 22 milioni ciascuno).

Le opere principali
Tra le opere più corpose ci sono alcuni degli interventi previsti a Roma come, ad esempio, il restauro della Domus Aurea (lavori per 13 milioni di euro), il rilancio di Palazzo Venezia (5,4 milioni) e il recupero del Teatro Valle (1,5). Ma nel lungo elenco messo a punto dal Mibact spiccano anche gli oltre 3,5 milioni di euro per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; i più di 2 milioni per il restauro della cinta muraria di Siena; i circa 1,2 milioni di euro per il Parco e il Museo del Castello di Miramare a Trieste; i 2,1 milioni di euro per il restauro della Certosa di Calci a Pisa; gli oltre 6 milioni per Venezia; la climatizzazione della Pinacoteca di Ferrara per 970mila euro; gli 1,15 milioni per il Museo del Cenacolo Vinciano a Milano; i 3 milioni per il restauro delle mura di Palmanova (Udine); gli interventi post sisma al Palazzo Ducale di Mantova per 1,5 milioni. E ancora: i 700mila euro per il recupero degli affreschi della cripta della Cattedrale di Matera; il milione di euro per la messa in sicurezza dello sperone della Chiesa di S. Pietro a Roccascalegna in provincia dell'Aquila; lo stanziamento di poco più di un milione per l'ampliamento della Galleria Nazionale di Cosenza; i quasi 2,5 milioni per il restauro del Museo di San Martino a Napoli. L'elenco completo è disponibile sul sito www.beniculturali.it.

La disponibilità dei fondi e le altre misure
La programmazione triennale riguarda sia opere di recupero e restauro già iniziate che altre da avviare. I finanziamenti, come detto, sono stati spalmati sugli anni 2016, 2017 e 2018, anche se l'impegno delle risorse in termini di competenza e cassa resta cadenzato anno per anno. La strategia del governo su fronte dei beni culturali nei prossimi anni - oltre al pacchetto da 300 milioni di cui si è detto - si articola, tuttavia, anche attraverso altre misure: dai finanziamenti per i grandi progetti culturali previsti dal Decreto Cultura dello scorso anno (il Dl 83/2014), allo stanziamento quadriennale di 120 milioni (30 milioni l'anno dal 2016 al 2019) inserito all'ultimo nella legge di stabilità per interventi di valorizzazione, conservazione, manutenzione e restauro dei beni culturali, fino ai fondi rientranti nel programma ordinario dei Lavori pubblici e destinati alla tutela del patrimonio (circa 33 milioni per il 2016).

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