Appalti

Ance: 2016 anno di svolta per le costruzioni, tornano a crescere gli investimenti (+1%)

di Mauro Salerno

Dopo otto anni di cali consecutivi il 2016 potrebbe essere l’anno di svolta per le costruzioni. Anche grazie alle misure per l’edilizia contenute nella Stabilità: dai fondi per le opere pubbliche alle detrazioni del 50% dell’Iva per chi acquista una casa (classe A o B) dalle imprese. Il settore farà segnare una crescita dell’1% degli investimenti, mettendo fine alla sequela di segni negativi che hanno portato i cantieri a perdere più di un terzo della forza produttiva con la crisi.

A trainare la ripresa saranno le opere pubbliche con una crescita del 6% degli investimenti, dopo il calo dell’1,3% contabilizzato per il 2015 e il crollo del 48,7% cumulato dal 2008. Tiene il comparto abitativo, dove continueranno a crescere i lavori di manutenzione straordinaria (+1,5%), mentre gli investimenti in nuove abitazioni scenderanno “solo” del 3,5%, dopo il -6% del 2015 e il -13,9% nel 2014.

Dati e analisi sono dell’Ance, l’associazione dei costruttori che ha presentato a Roma il suo osservatorio congiunturale sui cantieri. Tra i segnali che hanno spinto il centro studi Ance a prevedere un «cambiamento di segno» per il 2016 ci sono anche le prime spie di ripresa dell’occupazione (+2,3% nel secondo trimestre 2015)e i dati in arrivo dal mercato immobiliare. Su tutti la ripresa delle compravendite, che l’anno prossimo risaliranno fino a quota 500mila(+13,5%). Con un aumento di 60mila scambi rispetto ai 440mila del 2015 che include già l’effetto-ripresa legato alle misure per la casa - abolizione Tasi, detrazione Iva per le nuove abitazioni dei costruttori, acquisto in leasing - contenute nella Stabilità.

«Una stima molto prudenziale» l’ha definita il presidente dell’Ance Claudio De Albertis che dà un «voto estremamente positivo» alla legge di bilancio. Oltre che sulle transazioni queste misure potranno avere effetti anche sugli investimenti. «Ma solo dal 2017 - dice De Albertis - a meno che i Comuni non si sforzino di assecondare i segnali positivi che arrivano dagli investitori accelerando le pratiche autorizzative». Alla politica De Albertis chiede anche di tradurre in opportunità concreta le scelte di principio mirate a favorire la rigenerazione urbana rispetto al consumo di suolo, eliminando le storture fiscali che penalizzano le operazioni di demolizione e ricostruzione. «Ai fini dei permessi la sostituzione edilizia oggi è considerata pari a una ristrutturazione - spiega -. Invece si pagano oneri uguali a quelli delle nuove costruzioni».

Migliorano anche dai tempi di pagamento. Anche se i 166 giorni di attesa nel settore pubblico sono ancora da primato negativo. Resta rigido l’atteggiamento delle banche. Ma ci sono i primi segnali di una ripresa della domanda di credito delle imprese. «Ma qui - conclude De Albertis - dobhiamo cambiare la struttura patrimoniale delle imprese. Puntando di più sull’equity».

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