Appalti

Stabilità. Anas, iter più rapidi per gli investimenti: più autonomia nella spesa

di Alessandro Arona

Tempi più rapidi per l'approvazione dei programmi di investimento e più flessibilità e autonomia nell'utilizzo dei finanziamenti: un emendamento del governo al Ddl di Stabilità prova a dare più efficacia e certezza all'attività dell'Anas, anche se non si tratta ancora del progetto di autonomia finanziaria elaborato nei mesi scorsi ma bocciato (per ora) dal Ministero dell'Economia. Il progetto, elaborato dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio insieme al presidente dell'Anas Gianni Armani, prevedeva lo "storno" dallo Stato all'Anas di una quota delle accise pagate sui carburanti, garantendo così certezza di risorse alla società e anche la possibilità di far uscire il suo bilancio da quello dello Stato.
L'emendamento del governo (43.70) si muove invece ancora nell'ambito dei trasferimenti di risorse statali all'Anas, come oggi, «ma con alcune rilevanti novità», come ci spiega il presidente Gianni Armani.

Prima di tutto le risorse statali per l'Anas, oggi sparse in molteplici fondi e capitoli del bilancio statale, spesso specifici per una sola opera (ad esempio x milioni di euro per il lotto 2.4 della Statale Tal dei tali), vengono concentrati in un unico fondo, il che signfica molta più flessibilità nell'utilizzo da parte dell'Anas.

In caso di «impedimenti nella fase realizzativa delle opere» o «eventi ed emergenze» «che incidano sulla programmazione prevista nel contratto di programma», l'Anas può decidere di rimodulare l'impiego delle risorse tra le opere del piano approvato o anche finanziare nuove opere che abbiano carattere di urgenza, semplicemente con un'autorizzazione chiesta agli uffici del ministero delle Infrastrutture», che la deve rilasciare entro 30 giorni.
«Attualmente - spiega Armani - l'Anas ha 11 miliardi di euro sparsi nei vari fondi, per lavori in corso o da avviare, a cui si aggiungeranno da gennaio i 6,8 miliardi della legge di Stabilità, immediatamente impegnabili. Le risorse non avranno un "nome e cognome", come oggi, e dunque potranno essere rimodulate in modo flessibile in relazione alle emergenze, ma anche in base all'andamento delle opere: oggi se un'opera è bloccata e non parte, siamo costretti a tenere i fondi congelati, questo non accadrà più».

Sarà più rapido anche l'iter di approvazione del Contratto di programma quinquennale, che non farà più i molti passaggi attuali ma sarà approvato con una sola delibera Cipe, su proposta del ministro delle Infrastrutture. Più facile anche l'aggiornamento annuale del piano delle opere, sempre con delibera Cipe, il 31 gennaio di ogni anno.
Introdotto anche il trasferimento immediato delle risorse, entro il decimo giorno di ciascun trimestre, in base alle previsioni di spesa.

Il Contratto Stato-Anas dovrà stabilire il «corrispettivo annuale» a fronte delle opere da realizzare e i servizi da rendere. «Non è ancora la "tariffa" - commenta Armani - ma è un passo in quella direzione».

Un altro emendamento del governo estende l'obiettivo di revisione e revoca di fondi pubblici incagliati (già fissato dal Dlgs 229/2011) dalle sole opere pubbliche a tutti «gli interventi e programmi pubblici»: criteri fissati con Dpcm, riassegnazione dei fondi decisa dal Cipe, su proposta del presidente del Consiglio.

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