Appalti

Scuole con mutui Bei, sette regioni in prima fila per il contratto con Cdp

di Massimo Frontera

Mutui Bei, sette regioni stanno percorrendo l'ultimo miglio. Entro l'anno la maggior parte dovrebbe riuscire a firmare con Cassa depositi e prestiti i contratti per ottenere la provvista con cui finanziare la graduatoria di progetti in lista d'attesa.
Si tratta di Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Sicilia, Lombardia, Calabria e Friuli Venezia Giulia. Altre regioni potrebbero aggiungersi a breve. L'ultima è stata il Veneto, che proprio sabato 12 dicembre ha approvato - con una delibera di giunta - la decisione di accedere alla provvista Bei tramite Cdp. Le firme avverranno nei prossimi giorni, ma tutti gli importi saranno erogati nel 2016, come del resto prevede lo schema di contratto di mutuo, pubblicato a fine novembre da Cassa depositi e prestiti.
Il Friuli Venezia Giulia è la prima regione che ha approvato - lo scorso 27 novembre - la delibera preliminare di giunta che autorizza il dirigente della struttura finanziaria a sottoscrivere il mutuo con Cdp (e quello dell'edilizia scolastica a curare il coordinamento e il monitoraggio dei comuni). Il Friuli Venezia Giulia ora è a un passo dall'ottenere 22 milioni circa che consentiranno di realizzare 56 interventi di edilizia scolastica. «Si tratta di una procedura nuova che il ministero ha voluto attivare - ha detto l'assessore all'Edilizia Mariagrazia Santoro - e che vede la regione farsi carico del coordinamento di tutti gli interventi degli enti locali».

La questione della procedura ad evidenza pubblica

Il Friuli Venezia Giulia è stata anche la prima regione ad affrontare la questione della procedura ad evidenza pubblica in alternativa al contratto diretto con Cdp (con accesso alla provvista Bei). La questione è semplice: alle regioni non si impone di stipulare il contratto con Cassa depositi e prestiti ma si lascia aperta anche la possibilità di cercare condizioni finanziarie in teoria più convenienti presso altri istituti. Ma si tratta appunto di una possibilità solo teorica, perché nessun istituto di credito potrebbe mai offrire un tasso più basso di quello che può offrire la Banca europea degli investimenti (sommato allo spread di Cdp).
Alcune Regioni tuttavia - ma questo è stato il caso soprattutto del Veneto (fino alla decisione, presa sabato scorso, di rivolgersi a Cdp) ha invece preso molto sul serio questa possibilità, rafforzata dalla convinzione che stipulare direttamente con Cdp potesse rappresentare una forma di elusione della concorrenza nei confronti del sistema bancario.

I contratti con Cdp sono esenti da gara
Con la sua delibera di giunta, la regione Friuli Venezia Giulia mostra invece di aver considerato e rapidamente superato questi timori. Prima di tutto si riconosce che «lo schema di contratto di mutuo con provvista Bei (...) permette di applicare tassi di interesse più favorevoli».
Quanto all'aspetto della concorrenza, la Regione scioglie ogni dubbio richiamandosi alla giurisprudenza. Viene infatti citata la sentenza n.1042 del 2010, del Tar Toscana in cui si afferma che «i contratti stipulati dallo Stato, dalle regioni, dagli enti pubblici, dagli enti locali o dagli organismi di diritto pubblico con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. sono esenti dall'applicazione della normativa di evidenza pubblica in base a quanto stabilito dall'art. 19, comma 2, del D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163».
In particolare, la citata norma del codice appalti, esclude dall'applicazione del codice stesso «gli appalti pubblici di servizi aggiudicati da un'amministrazione aggiudicatrice o da un ente aggiudicatore ad un'altra amministrazione aggiudicatrice o ad un'associazione o consorzio di amministrazioni aggiudicatrici, in base ad un diritto esclusivo di cui esse beneficiano in virtù di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative pubblicate, purché tali disposizioni siano compatibili con il trattato». Che è appunto il caso dell'iniziativa avviata dal decreto 104/2013.
Ad aprire definitivamente la strada era anche intervenuto il decreto Sblocca Italia, aprendo ancora di più la strada alle stipule con Cdp. L'intervento normativo è intervenuto con una modifica al Dl 185/2008 (articolo 20, comma 10-quinques), il cui testo finale è il seguente: «I soggetti beneficiari di contributi pubblici pluriennali, fermo restando quanto previsto dall' articolo 4, commi 177 e 177-bis, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, possono richiedere il finanziamento da parte della Banca europea per gli investimenti, direttamente o tramite intermediari bancari a cui fornisca la relativa provvista, secondo le forme documentali e contrattuali che la Banca stessa utilizza per le operazioni di finanziamento di scopo».

Grieco (Regione Toscana): il 18 dicembre la sottoscrizione con Cdp
Anche la Toscana viaggia veloce per la stipula. La regione è anche la capofila degli enti territoriali in tema di edilizia scolastica. «Il 18 dicembre - dice l'assessore all'Edilizia scolastica della regione, Cristina Grieco - firmeremo il contratto di mutuo con Cdp». Anche la Toscana ha avuto pochi dubbi sulla convenienza di stipulare il contratto con Cassa.
«Ci sono dei territori che hanno bisogno di interventi, e che stanno aspettando con impazienza - dice Grieco - il contratto con Cdp per accedere alla provvista Bei è la strada più veloce e conveniente per accelerare i tempi».

Nuova richiesta di proroga del termine di aggiudicare dei lavori
L'asssessore Grieco anticipa anche una nuova richiesta al governo che sarà fatta dagli enti locali e dagli enti territoriali in occasione della prossima riunione dell'osservatorio sull'edilizia scolastica. «Come coordinamento delle Regioni chiederemo uno slittamento di un mese del termine entro il quale affidare gli appalti finanziati con la provvista Bei: dal 31 dicembre al 31 gennaio 2016». La riunione dell'osservatorio sarà anche l'occasione per fare un bilancio delle aggiudicazioni finora effettuate dagli enti locali e capire se ci sono i fondamenti per concedere l'ennesima proroga (sarebbe la quarta). In ogni caso la richiesta - che potrebbe anche prendere la forma di un emendamento al decreto milleproroghe - non sarà certamente vista di buon occhio dal ministero dell'Economia.

Galimberti (unità di missione): Veneto caso isolato
Come si diceva, il Veneto è la regione che ha passato più tempo alla finestra, valutando la gara tra istituti di credito. «È l'unica regione che sembra stia maturando una decisione diversa», aveva dichiarato il capo della struttura di missione di Palazzo Chigi, Laura Galimberti, venerdì scorso prima che la giunta Regionale desse la notizia del cambio di rotta maturato all'ultim'ora. «Abbiamo saputo dagli enti locali della decisione di non ad affidarsi a Cassa depositi e prestiti ma di fare una gara, cosa che è nella loro possibilità di fare, ma questo farà perdere più tempo. Non sappiamo le motivazioni e non è stata fatta una comunicazione formale. Personalmente non vedo la necessità delle gara, che non va nel senso della semplificazione delle procedure», conclude Galimberti.

Il colpo di scena in Veneto: sì all'accordo con Cdp
«La Giunta regionale, riunitasi oggi (sabato 12 dicembre, ndr) a Treviso, ha deciso di affidare alla Cassa depositi e prestiti l'intermediazione con la Bei (Banca europea per gli investimenti) del finanziamento per l'edilizia scolastica previsto dal governo nel 2013. Finanziamento che per il Veneto vale appunto 68 milioni di euro e i cui interessi saranno pagati dal Ministero dell'Istruzione, ricerca e università». Così il comunicato stampa diffuso sabato dalla Regione, che dà notizia dell'improvviso cambio di rotta della Regione.
«Finalmente una boccata di ossigeno per le amministrazioni locali del Veneto che hanno avviato i cantieri o hanno pronti nei cassetti progetti per la messa a norma, la prevenzione del rischio sismico, la rimozione dell'amianto di tanti istituti scolastici di diverso ordine e grado e non avevano ancora certezza sulla copertura finanziaria», ha detto il presidente della Regione Luca Zaia.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©