Appalti

Infrastrutture, azzerate le revoche dei fondi stanziati dallo Sblocca Italia

di Massimo Frontera

Si attenua il rischio del taglio dei fondi per le opere finanziate con il decreto legge Sblocca Italia. Al posto delle scadenze assolute fissate dal provvedimento per l'approvazione dei progetti (scadenze peraltro prorogate più volte) arriva una scadenza "relativa": la revoca del finanziamento, si legge nello schema di decreto legge varato lo scorso 13 novembre dal consiglio dei ministri, scatterà se gli adempimenti relativi alle «condizioni di appaltabilità» non «sono compiuti entro il 31 dicembre dell'anno di effettiva disponibilità delle risorse necessarie».

Le opere interessate dal provvedimento sono tutte quelle dello Sblocca Italia, un pacchetto che vale complessivamente 3,9 miliardi stanziati per una lista di opere variamente assortita (si veda oltre). I termini imposti per la cantierabilità delle opere fissati dal Dl Sblocca Italia varato a settembre 2014 si sono subito rivelati ampiamente ottimistici: le scadenze iniziali del 31 dicembre 2014 e del 30 aprile 2015 (a seconda delle opere) sono stati più volte prorogati fino all'ultima scadenza fissata al 31 ottobre dal Dl Enti Locali (n.78/2015).
In altre parole, non ha funzionato né lo spauracchio del taglio dei fondi, né la concessione di altro tempo. Come mai? Il vero problema è la disponibilità delle risorse. Il grosso dei 3,89 miliardi sarà concretamente disponibile solo nel 2017 (1,073 miliardi di euro) e nel 2018 (2,066 miliardi di euro). Le risorse rese disponibili nel triennio 2014-2016 sono state 450 milioni. Gli altri 296 milioni stanziati arriveranno nel 2019-2020.
Il fatto di avere stanziato fondi molto in là nel tempo rispetto alle scadenze imposte per mandarli in appalto è la principale ragione del fallimento dello Sblocca Italia, nonostante i decreti attuativi varati dal governo a novembre 2014 e a marzo 2015.

La nuova scadenza "relativa" si applica a tutte le opere del decreto Sblocca Italia. La lista delle infrastrutture è molto assortita e include un lotto costruttivo dell'Alta velocità ferroviaria Verona-Padova, il completamento della Lecco-Bergamo, la messa in sicurezza del tratto Fs Cuneo-Ventimiglia, il completamento viario della Torino-Milano (con varie interconnessioni stradali). E ancora: il tratto Colosseo-Piazza Venezia della linea C della metropolitana di Roma, il terzo valico, il quadrilatero Umbria-Marche, il completamento della metropolitana di Napoli (lina 1), il metrò di Torino, la Tramvia di Firenze; i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria, gli interventi per realizzare il tunnel del Brennero; il quadruplicamento della linea Fs Lucca-Pistoia, gli aeroporti di Firenze e Salerno; il completamento del sistema idrico in Abruzzo.

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