Appalti

Conferenza di servizi: più poteri a chi la presiede, entro febbraio il decreto attuativo

di Giuseppe Latour

Il quadro della delega Pa si comporrà nel giro di poche settimane, entro febbraio prossimo. Lo ha spiegato il sottosegretario al ministero della Funzione pubblica, Angelo Rughetti nel corso di un evento ieri mattina presso la Rappresentanza italiana della Commissione europea. Gli uffici del dicastero stanno già lavorando da tempo alla preparazione dei decreti attuativi. Tanto che alcuni sono di fatto già pronti. Si tratta del nuovo codice di procedure standard per le amministrazioni e, soprattutto, della riforma della conferenza di servizi: avrà una versione leggera, dedicata ai casi meno importanti, che potrà essere condotta interamente via internet. E introdurrà la figura del rappresentante unico dello Stato, che potrà superare il veto di tutte le altre Pa, in caso di disaccordo tra le amministrazioni.

Il tema dell'incontro erano gli investimenti in infrastrutture. Così, Rughetti ha sottolineato che l'impegno del Governo nel corso degli ultimi mesi si è concentrato sulle risorse, ma anche sulla semplificazione delle procedure. «Abbiamo cercato di semplificare il percorso che porta all'attivazione degli investimenti». Un esempio concreto di questa linea è testimoniato dalla manovra in discussione al Senato che, come noto, contiene l'azzeramento del patto di Stabilità e la sua sostituzione con la regola del pareggio di bilancio anche per gli enti locali. «Le uscite finale e le entrate finali devono essere pari a zero, sia in termini di cassa che di competenza».

Nei prossimi mesi, invece, il fronte più caldo sarà quello dell'attuazione della delega Pa. Qui c'è già un termine ben individuato. «Entro il mese di febbraio i decreti legislativi di attuazione saranno approvati dal Consiglio dei ministri. Ci vorrà un po' di tempo, perché si tratta di un pacchetto parecchio corposo, ma ci stiamo già lavorando».

Materialmente, sono due quelli in fase più avanzata. Il primo è un codice che conterrà la standardizzazione di tutte le principali procedure amministrative, per facilitare il compito delle diverse Pa.

Molto atteso anche il secondo decreto legislativo in arrivo: si tratta della riforma della conferenza dei servizi. «Sarà la riforma generale che, per la parte che riguarda le opere pubbliche, sarà attuata anche con il nuovo Codice degli appalti», dice Rughetti.
L'obiettivo della nuova procedura sarà «rendere più governabile il processo» e ridurre i veti che spesso i diversi livelli di amministrazione hanno posto, nel corso degli ultimi anni, per bloccare gli interventi.
Concretamente, secondo quanto spiega il sottosegretario, ci sarà una conferenza semplificata per gli interventi di importanza minore, «che avrà termini ridotti e potrà essere svolta interamente on line».
Soprattutto, però, cambierà il modo in cui lo Stato partecipa alla Conferenza. Le amministrazioni non potranno partecipare in modo autonomo ma avranno un rappresentante unico, che sarà titolare dell'iniziativa amministrativa. «In caso di disaccordo – racconta il sottosegretario, anticipando il contenuto del decreto - le altre amministrazioni potranno mettere a verbale il loro parere negativo ma non potranno incidere sulla volontà del rappresentante unico, che avrà la possibilità di muoversi in dissenso dagli altri, sbloccando così la decisione finale. Pensiamo sia una forte innovazione in termini di velocizzazione delle decisioni».

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