Appalti

Investimenti dei Comuni: «Priorità sicurezza strade con le risorse sbloccate»

di Giuseppe Latour

Non arretrare sul fronte degli investimenti dei Comuni. E impiegare una quota delle risorse messe a disposizione dalla cancellazione del patto di Stabilità nella manutenzione delle strade che, ormai, è una vera emergenza nazionale. E' il messaggio che il Consiglio nazionale degli ingegneri, per bocca del suo presidente Armando Zambrano, ha inviato ieri mattina nel corso di un convegno sulla sicurezza stradale organizzato dal Cni insieme all'Ordine di Roma e al ministero delle Infrastrutture. Anche se dall'incontro è emerso che le risorse non sono l'unico problema. Serve più impegno delle amministrazioni anche sul versante della programmazione.

Secondo i numeri resi noti durante i lavori, in Italia il 65% degli incidenti avviene in ambito urbano, con un costo sociale stimabile in undici miliardi di euro all'anno. Lo scorso anno, complessivamente, ci sono stati circa 174mila incidenti, con 3.300 vittime. Un dato ancora pesante, nonostante la riduzione del 3,77 per cento rispetto all'anno precedente.

Rispetto ad altre grandi città europee, la situazione delle nostre metropoli è preoccupante. A Roma la media di incidenti ogni 100mila abitanti è di 554 ogni dodici mesi. A Milano questo numero sale fino a 741. A Londra si ferma a 304, mentre a Parigi a 259. Molti di questi problemi dipendono dallo stato di cattiva manutenzione delle nostre arterie di collegamento.

«In questi anni – rimarca Zambrano - si sono bloccate ingenti somme che potevano essere utilizzate per opere di cui il paese ha bisogno come l'assetato dell'acqua. Non tanto opere faraoniche, ma interventi in grado di modernizzare la nostra rete viaria dotandola di strutture adeguate. Ora sembra che l'attuale governo voglia venire incontro ai Comuni virtuosi permettendo loro di investire in questa direzione. Sicuramente una cosa positiva».

Una quota del miliardo circa che i sindaci avranno a disposizione grazie alla cancellazione del patto di stabilità inserita nella manovra, cioè, dovrebbe essere utilizzata per la manutenzione delle strade, sia ordinaria che straordinaria.

Non è solo, però, un problema di denaro. Per Carla Cappiello, presidente degli ingegneri romani, servono anche maggiori strumenti di programmazione: «Ad oggi – ha spiegato - in Italia i Comuni utilizzano due strumenti, indicati dalla legge, per organizzare la mobilità e la gestione dei trasporti in ambito urbano: il piano urbano della mobilità e il piano urbano del traffico. Era stato previsto anche un piano per la sicurezza stradale urbana che, però, è rimasto uno strumento poco in uso presso le amministrazioni comunali italiane sebbene, chi l'ha realizzato, dimostra come la creazione di una strategia di medio-lungo periodo, coordinata con altre politiche di gestione della città, dia effetti positivi ed efficaci». In futuro bisogna, invece, lavorare con più decisione sulla questione della sicurezza.

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