Appalti

Ance Sicilia: senza cantieri e infrastrutture l'economia dell'Isola finita in ginocchio

di Nino Amadore

Ci sono i progetti, in molti casi anche i soldi ma in Sicilia i cantieri per l’ammodernamento o la manutenzione della rete stradale e autostradale restano fermi.  Mentre i trasportatori, costretti muovere le merci su strade colabrodo o invase dalle frane, denunciano: questo stato di cose costa alle aziende 300 euro al giorno per ogni mezzo. Difficile fare il conto dei danni. Meno difficile è avere un quadro chiaro di quello che sta accadendo. Lo ha fatto l’Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori, con un dossier aggiornato al 22 settembre, dunque freschissimo si può dire: dal dossier emerge che sono 439 i progetti immediatamente (o quasi) cantierabili per una spesa totale di 3,866 miliardi. 

In questo elenco, ovviamente, non vi sono solo strade e autostrade che pure rappresentano il capitolo più importante ma anche le ferrovie, infrastrutture idriche, edifici scolastici e così via. E va anche detto che non sempre i progetti hanno la copertura finanziaria. Lo sa bene il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, cui l’Ance ha consegnato in primavera un elenco quasi identico segnando una per una le opere che necessitano di finanziamento. Di contro poi si assiste a fatti paradossali come il definaziamento di opere fino a qualche tempo fa considerate importanti se non strategiche «come la cosiddetta Nord-Sud che doveva collegare Santo Stefano di Camastra, sul Tirreno, con Gela, dalla parte opposta: l’anno scorso sono stati definanziati 172 milioni che sono stati destinati a spesa assistenziale e per coprire i buchi di bilancio della Regione» spiegano dall’Ance.  Non solo, «quest’anno la Regione ha fatto altrettanto su un altro tratto della Nord-Sud definanziando 89,7 milioni per un lotto di lavori già aggiudicato. Riproponendo un metodo che è quello di togliere risorse alle infrastrutture e allo sviluppo per destinarle alla spesa assistenziale» dice Santi Cutrone, presidente facente funzioni dell’Ance Sicilia.

Quello dell’Ance non è l’unico dossier approdato sul tavolo del ministro. Un altro elenco, che qualcuno si è già premurato di ribattezzare “libro dei sogni”, è stato inviato al ministero dagli uffici dell’assessorato regionale alle Infrastrutture guidato da Giovanni Pizzo. Il documento riporta in dettaglio tutti gli interventi infrastrutturali necessari (dalle strade agli aeroporti) in Sicilia per un fabbisogno complessivo di 28 miliardi di euro. Portante, manco a dirlo, è quello che riguarda le infrastrutture stradali: in questo caso, secondo i tecnici della regione, il costo complessivo per sistemare quello che c’è da sistemare e costruire nuove opere si aggira sui 18,336 miliardi e la Regione può contare su finanziamenti disponibili per 4,088 miliardi e dunque mancano all'appello 14,247 miliardi. Altro capitolo importante è quello delle opere ferroviarie: costo complessivo per 9, 271 miliardi, fondi disponibili 813 milioni e dunque in questo caso vanno trovati 8,457 miliardi

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