Appalti

Anas, 842 milioni in 5 anni per rimettere a nuovo l'A19 Palermo-Catania

di Giuseppe Latour

Investimenti per 842 milioni tra il 2015 e il 2019, con interventi a largo raggio sull'infrastruttura, sulla sicurezza e sugli impianti ma anche sulla qualità del servizio, ad esempio con l'infomobilità. La A19 Palermo-Catania diventa il modello da seguire per la manutenzione straordinaria Anas dei prossimi anni: non più misure frammentate e dettate dall'emergenza, ma un piano organico e spalmato nel tempo. Che, in questo caso, prenderà le mosse da una prima scadenza: agli inizi di novembre sarà aperta la bretella che consentirà di riattivare la viabilità in corrispondenza del viadotto Himera, collassato ad aprile. Intanto, la partita della tariffa alimentata dalle accise su benzina e gasolio procede. Lo ha confermato anche il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio: il Mit sta lavorando con l'Economia per inserire la misura nella manovra e dare autonomia finanziaria all'Anas.

Armani: modello A19 per la manutenzione di Anas
Il presidente della società, Gianni Vittorio Armani è partito dal piano pluriennale, dove «sono previsti 20 miliardi di euro da oggi fino al 2019 di cui 8,2 miliardi di euro saranno investiti in manutenzione straordinaria e potenziamento della rete esistente; 3,2 miliardi in nuove opere e 8,6 miliardi nel completamento degli itinerari. Il nostro piano punta al rafforzamento degli asset strategici già esistenti, al miglioramento degli accessi in città e alla strutturazione e al potenziamento dei collegamenti intermodali».
La manutenzione straordinaria, quindi, assume un peso strategico, anche per i suoi effetti anticiclici di spinta sull'economia. Ma sarà strutturata in maniera diversa rispetto al passato. «Abbiamo superato - ha detto ancora Armani - la logica del rappezzo deciso anno per anno sulla base dei fondi disponibili. In passato, infatti, Anas è intervenuta con singoli interventi per far fronte alle situazioni più critiche». Invece, nel nuovo piano quinquennale 2015-2019 si ragiona per interventi organici: l'idea è prendere un'infrastruttura e rimetterla a nuovo in maniera globale.
Vanno letti così gli interventi previsti sulla A19 Palermo-Catania: saranno spesi 842 milioni in cinque anni, contro i 131 in otto anni della vecchia programmazione. Il menù è molto ricco e prevede il potenziamento e la riqualificazione dell'intero itinerario con nuove pavimentazioni e barriere di sicurezza, il risanamento di tutti i viadotti, dotazioni tecnologiche e impianti all'avanguardia per le gallerie e per l'intero tracciato, sistemi di infomobilità e monitoraggio del traffico. «La spesa annua – ha sottolineato Armani – sarà dieci volte più consistente rispetto al periodo precedente».

Viadotto Himera: bretella pronta il 4 novembre
Un capitolo a parte merita il viadotto Himera: il 10 aprile scorso un movimento franoso si è abbattuto su alcuni dei suoi piloni, causandone il cedimento e la successiva interruzione del traffico tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli. Da quel momento chi percorreva quella strada è stato costretto a un aggiramento lunghissimo: per 17 chilometri serve circa un'ora. Il 7 agosto scorso sono stati avviati i lavori di una bretella che consentirà di bypassare il viadotto. "Prevediamo di consegnare la bretella agli inizi di novembre, probabilmente il 4, come era stato programmato", ha detto Armani. Poi ci sarà tempo per ultimare il rinnovo del viadotto, che sarà rafforzato con una base in acciaio e un investimento di 22 milioni di euro.

Delrio: finanziamento da accise nella legge di Stabilità
L'incontro, però, è stato anche occasione per fare il punto sulla questione del finanziamento di Anas. «Per noi è fondamentale assicurare ad Anas la certezza delle risorse, per consentire una programmazione pluriennale credibile», ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Così, il finanziamento tramite una tariffa alimentata dalle accise su benzina e gasolio, al posto del trasferimento statale, va letto in questa ottica: «In questo modo le risorse saranno certe. Stiamo lavorando in raccordo con il ministero dell'Economia per inserire le misure in legge di Stabilità». Addirittura, Anas potrebbe uscire dal perimetro della finanza pubblica, ai fini dei vincoli di bilancio: «Questa è una delle possibilità che stiamo esplorando con Eurostat», ha detto ancora il ministro. Notizie confermate anche da Armani. «Stiamo discutendo con la Ragioneria generale dello Stato per gli aspetti tecnici. Dovremo definire nei tempi della legge di stabilità il modello di riferimento. È un modello ideale per il finanziamento delle nuove infrastrutture che consente un forte risparmio rispetto all'attuale sistema di project financing con pedaggio. Realizzare nuove opere con questo sistema, infatti, costa il doppio rispetto al nuovo modello di tariffa».

Sensori per il monitoraggio
Ma la manutenzione sarà anche occasione per sperimentare tecnologie innovative. Nel corso dell'incontro è stato presentato il progetto biennale finanziato dal ministero dell'Istruzione con circa 10 milioni di euro e sviluppato dal gruppo di ricerca di Giuseppe Mancini, ordinario di Tecnica delle costruzioni del Politecnico di Torino, in partenariato con STMicroelectronics. Si tratta di innovativi sensori, già in fase di industrializzazione, di costo molto basso ed elevata affidabilità nel tempo dello strumento di misura, che permetteranno monitoraggi su larga scala. Un'ampia sperimentazione su ponti, gallerie, dighe ed edifici di varia tipologia, sostenuta da molti partner, primo fra tutti Anas, è prevista nei prossimi mesi.

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