Appalti

Toscana, inchiesta su appalti Anas, tre arresti e 24 indagati: nominata nuova dirigenza

di R.Q.

Una corruzione quasi da manuale: il 5 per cento in tangenti - con tanto di passaggio di busta davanti al bar - poi cene, regali e pure l'assunzione della moglie di un funzionario "amico". La procura di Firenze ha arrestato quattro persone, un imprenditore e tre dirigenti dell'Anas Toscana, ritenendo che fra loro ci sia stato uno scambio di favori e appalti per opere stradali, specie in occasione di interventi urgenti per danni provocati da calamità, come crolli per il maltempo. Le opere ritenute "pilotate" sono sei, per importi che vanno dai 190 mila euro agli oltre tre milioni. Gli arrestati, tutti ai domiciliari, sono l'imprenditore Francesco Mele e, per Anas Toscana, il capo di compartimento Antonio Mazzeo, il capo servizio amministrativo Roberto Troccoli e un funzionario, Nicola Cenci. Gli indagati sono 24: pubblici ufficiali dell'Anas, imprenditori e professionisti.

Dopo gli arresti, gli uomini Anas sono stati sostituiti dalla "sede" centrale.Il Presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani ha nominato come Capo Compartimento della viabilità per la Toscana l'Ing. Claudio De Lorenzo, già Capo Compartimento della Lombardia. Come dirigente amministrativo è stato nominato l'Avv. Daniele Tornusciolo, già responsabile appalti dell'azienda.

L'inchiesta è della polizia stradale della Toscana e del Corpo forestale. Il procuratore Giuseppe Creazzo ha parlato di «collaudato sistema di corruzione». Secondo i pm, l'imprenditore arrestato, referente di diverse società, negli uffici dell'Anas Toscana era di casa. Per aggiudicarsi i lavori proponeva quelli da appaltare e predisponeva i bandi di gara. In cambio elargiva 'favori', come l'assunzione della moglie di Cenci. «Fra pranzi e cene, alberghi, viaggi - si lamenta Mele - spenderò un centinaio, 200 mila euro all'anno...». Il giudizio dell'imprenditore sull'universo appalti è chiaro: «Tutti sono corrotti e corruttibili».

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