Appalti

Riforma appalti alla Camera, il 7 settembre nuovo calendario ed esame dei 480 emendamenti

di Giuseppe Latour

Delega appalti nel vivo per la metà di settembre. Raffaella Mariani (Pd), relatrice insieme ad Angelo Cera (Ap) della riforma appalti presso la commissione Ambiente della Camera, fa il punto sui piani di lavoro per il prossimo mese, alla ripresa dell'attività parlamentare dopo la pausa estiva. Si riparte la prossima settimana, con l'esame informale delle proposte di modifica (480) depositate a inizio agosto. La settimana successiva sarà dedicata ai pareri sugli emendamenti, da raccordare con il Governo. E poi si potrà partire con le votazioni per metà mese, con l'obiettivo di chiudere tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.
Il termine per depositare gli emendamenti scadeva il 4 agosto scorso: sono state presentate 480 proposte di modifica, un numero che non rappresenta un fardello particolarmente gravoso per la prosecuzione dei lavori. Dice Mariani: «Da un primo esame non mi pare ci siano cose stravolgenti rispetto all'impianto del Ddl uscito dal Senato, a parte qualche proposta in materia di subappalti e la soppressione di diversi articoli. La quantità di emendamenti, comunque, ci fa sperare bene, si tratta di un numero piuttosto contenuto, più basso di quello che ci aspettavamo». Su questo pacchetto di proposte bisognerà lavorare nei prossimi giorni.

La prima settimana di agosto gli uffici tecnici della commissione, insieme ai relatori e al presidente Ermete Realacci, passeranno ai raggi le proposte. «Dovremo raccordarci tra noi relatori e con il Governo per i pareri e penso che saremo in grado di darli per la settimana successiva», dice ancora Mariani. Quindi, la settimana del 7 settembre la commissione Ambiente sarà pronta per calendarizzare di nuovo il disegno di legge: in quei giorni sarà fatta la prima scrematura delle proposte di modifica considerate incompatibili con il testo in discussione.

E, in quegli stessi giorni, arriverà un altro momento chiave: la presentazione degli emendamenti dei relatori. «Penso – dice Mariani - che saremo pronti a depositarli insieme ai pareri». Restano confermati gli interventi sulla disciplina del general contractor, sulle regole per le Pmi, sulla qualificazione di stazioni appaltanti e imprese, sul project financing e sull'incentivo interno per la progettazione della Pa. L'idea è di procedere con la mano leggera. «Faremo ricorso solo in alcuni casi a riformulazioni rispetto al testo del Senato, non pensiamo a stravolgimenti.

Anche perché i tempi si annunciano molto serrati. «C'è grande voglia da parte di tutti di chiudere il testo in tempi rapidi». Per questo, restano confermati gli obiettivi fissati prima dell'estate: arrivare al voto in Aula per la fine di settembre o l'inizio di ottobre. Questa seconda ipotesi, per la verità, appare più realistica, visto che le votazioni di merito non inizieranno prima della metà del mese. Subito dopo, il testo passerà a Palazzo Madama, dove sarà licenziato senza modifiche. Contemporaneamente si aprirà la partita dei decreti delegati, tra Palazzo Chigi e il ministero delle Infrastrutture.

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