Appalti

Riforma appalti, alla Camera gli emendamenti chiave solo a settembre: il punto con la relatrice

di Giuseppe Latour

Nessuna proposta di modifica dai relatori, per ora. Oggi (martedì 4 agosto) alle 20 scade in commissione Ambiente alla Camera il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge delega in materia di appalti. Raffaella Mariani (Pd), relatrice insieme ad Angelo Cera (Ap), ha deciso di restare ferma: studierà le ipotesi di cambiamento fatte dai vari gruppi e, in una seconda fase, individuerà un pacchetto di limature molto mirate da assestare al testo uscito da Palazzo Madama.

Il fascicolo di «Edilizia e Territorio» sul testo Senato

Le modifiche ruoteranno attorno ad alcune priorità già stabilite: general contractor, incentivo del 2% alla progettazione interna, qualificazione di imprese e stazioni appaltanti, project financing, Pmi. Se ci saranno integrazioni in corsa, saranno poche.

Sul fronte dei tempi, il calendario a grandi linee è stato già individuato insieme al Governo. A settembre, alla ripresa dei lavori, si partirà subito con le votazioni, con l'obiettivo di arrivare in Aula tra la fine del mese e l'inizio di ottobre. Al Senato ci sarà, poi, una terza lettura fatta in tempi rapidissimi.

«In questi ultimi giorni – spiega la relatrice Raffaella Mariani (Pd) – abbiamo studiato le possibili modifiche sia tra noi relatori che con il Governo». Questo lavoro, però, ha seguito un iter diverso rispetto a quanto era avvenuto al Senato. C'è stato poco dibattito in commissione, dove sono stati ascoltati i pareri soltanto del presidente Anac, Raffaele Cantone e del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Tra i gruppi si è discusso pochissimo, almeno a livello ufficiale. Gli emendamenti in arrivo oggi, allora, saranno l'occasione per capire le posizioni delle diverse parti.

Ancora Mariani: «Vedremo finalmente tutte le proposte di modifica e capiremo quali sono gli orientamenti. Visti i tempi rapidissimi che ci siamo dati, finora non è stato possibile fare un confronto diffuso. Ovviamente, ci auguriamo che gli emendamenti siano pochi, anche perché il Governo ha dato indicazione di fare presto».

Se i gruppi porteran.no idee interessanti sul tavolo dei relatori, Mariani e Cera potrebbero decidere di rinfoltire un pacchetto di novità che, in questa fase, ha già una serie di punti fermi. «Abbiamo già individuato alcuni punti su cui intervenire, ma siamo pronti ad allargare il tiro», dice la relatrice.
Confermati, allora, gli interventi sulla disciplina del general contractor, sulle regole per le Pmi, sulla qualificazione di stazioni appaltanti e imprese, sul project financing e sull'incentivo interno per la progettazione della Pa. Questo elenco potrebbe essere integrato, «ma senza esagerare». Perché dalle parole di Mariani traspare una grande attenzione ai tempi. Il Governo ha chiesto che il Ddl sia portato a conclusione prima possibile e non si replichino le lentezze dei primi mesi al Senato.

La scelta di fissare prima della pausa il termine per gli emendamenti va letta in questo senso. «Ci porteremo il fascicolo degli emendamenti in ferie – dice Mariani – e studieremo le cose che sono state proposte. Alla ripresa la riforma avrà certamente la priorità in commissione Ambiente e probabilmente anche in Aula». L'ipotesi sarebbe arrivare al voto in Aula addirittura entro la fine di settembre. Più realisticamente, ci vorrà qualche giorno in più: la seconda lettura sarà completata a ottobre. Subito dopo, il testo passerà a Palazzo Madama, dove sarà licenziato senza modifiche. Contemporaneamente si aprirà la partita dei decreti delegati, tra Palazzo Chigi e il ministero delle Infrastrutture.

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