Appalti

Bonatti presente da 36 anni in Libia: oltre 300 dipendenti operativi nell'area

di Alessandro Lerbini

Il general contractor Bonatti di Parma fa parte delle imprese specialistiche per via di un'attività impiantistica e di pipeline che ha toccato nel 2013 l'84% del fatturato totale. Tre quarti del volume d'affari (-5,3% nell'ultimo bilancio) arriva da lavori all'estero.

Il portafoglio ordini, composto al 79,2% da opere ottenute fuori dai confini nazionali, ha raggiunto nel 2013 il milgior risultato dell'ultimo quinquennio con un incremento del 22,7 per cento. Tra le commesse più significative all'estero, ci sono il Future Growth Project - una cittadella petrolifera da 500 milioni di dollari nella steppa a ridosso del Mar Caspio - commissionato da Chevron in Kazakhstan (con una quota pari a 208 milioni di euro), il gasdotto Mazatlan (132 milioni) e l'impianto Los Ramones (128 milioni) in Messico e l'impianto Alrar in Algeria da 140 milioni.

In Italia, insieme a Ccc, ha vinto recentemente i lavori di estendimento, allacciamento, manutenzione, ordinaria e straordinaria, pronto intervento su reti e impianti acqua, gas, teleriscaldamento, depurazione e fognature della provincia di Parma. Il bando, dal valore di 15,2 milioni, è stato assegnato a un prezzo di 13 milioni.

Il gruppodi Parma (che ha oltre 5mila dipendenti) ha sussidiarie o associate in Arabia Saudita, Egitto, Algeria, Kazakhstan, Austria, Messico, Canada, Mozambico e Libia. I paesi dove opera sono 16: Algeria, Austria, Canada, Egitto, Francia, Germania, Iraq, Italia, Kazakhstan, Messico, Mozambico, Romania, Arabia Saudita, Spagna, Turkmenistan e Libia.

I quattro italiani del gruppo Bonatti rapiti in Libia lavorano nei pressi del compound dell'Eni nella zona di Mellitah. Oltre che nei confronti di Eni l'azienda parmigiana è contractor anche delle principali compagnie petrolifere tedesche, francesi e spagnole ed opera ininterrottamente nel paese da 36 anni ad esclusione di una breve parentesi nel 2011 quando, durante la rivoluzione contro Gheddafi, venne evacuato dal paese tutto il personale non locale. Attualmente la Bonatti ha circa trecento dipendenti nell'area.

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