Appalti

Commissari a sorteggio, gare elettroniche, patti con i fornitori: Zingaretti tenta la stretta anticorruzione

di Francesco Nariello

Il Lazio stringe le maglie sulla prevenzione della corruzione nell'ambito di gare e appalti. Dall'istituzione di specifici albi dei commissari, da scegliere rigorosamente a sorteggio, alla piattaforma telematica per l'acquisizione di beni e servizi attraverso internet, fino al «patto di integrità» con i fornitori che siglano contratti con l'amministrazione. Sono queste, infatti, le principali novità - annunciate ieri dal presidente regionale, Luca Zingaretti, insieme al segretario generale della Giunta, Andrea Tardiola - per quanto riguarda le nuove norme anticorruzione che, da settembre, diverranno parte integrante di tutti i bandi promossi dalla Regione.

L'obiettivo delle nuove regole, ha detto Zingaretti, «è di creare creare ulteriori anticorpi contro i rischi di infiltrazione dei fenomeni corruttivi, sempre presenti un una macchina amministrativa complessa come quella regionale, riducendo al massimo gli spazi grigi in cui può insediarsi la corruzione. Per questo, anche in linea con le sollecitazioni generate dalle vicende di cronaca, abbiamo deciso di essere ancora più rigorosi, proseguendo sulla strada intrapresa da due anni a questa parte e varando una serie di regole che saranno pienamente operative da settembre, quando partirà una grande mole di bandi finanziati con i fondi comunitari». Nel dettaglio, come detto, le nuove misure per la trasparenza che si stanno mettendo a punto si basano su tre pilastri: l'albo dei commissari, la piattaforma di e-procurement e il patto di integrità tra amministrazione regionale e fornitori.

Albo dei commissari
Da settembre, innanzitutto, cambia il percorso per la composizione delle commissioni giudicatrici delle gare, sia per le nuove procedure che saranno bandite che per quelle già in corso per le quali non si siano ancora insediate le commissioni. La Regione Lazio, in questo senso, anticipa parte della riforma degli appalti appena licenziato dal Senato. I componenti, infatti, saranno scelti da un albo dei commissari, suddiviso per sezioni, profili e specializzazioni differenti in relazione alle diverse tipologie di beni e servizi a gara: la scelta avverrà rigorosamente tramite un sorteggio per estrazione pubblica (sulla base dell'albo di riferimento). L'obiettivo è garantire la rotazione dei componenti nelle diverse gare (i sorteggiati, infatti, sono esclusi dall'estrazione successiva). In un secondo step sarà poi valutata l'eventuale incompatibilità dei commissari e, nel caso, gli stessi saranno sostituiti da ‘'supplenti'', scelti sempre con sorteggio.

Piattaforma di e-procurement
Altro tassello chiave sul fronte trasparenza è la piattaforma telematica - già pronta - che permetterà una informatizzazione totale del processo di approvvigionamento, con la completa eliminazione del cartaceo e la possibilità di tracciare ogni passaggio a livello informatico. Il sistema consente infatti di acquisire beni e/o servizi attraverso internet: una volta aperta l'asta elettronica le offerte saranno messe on line, garantendo la parità di condizioni tra i concorrenti. Sulla piattaforma di e-procurement si svolgeranno le gare aggregate regionali, le gare in unione di acquisto tra le Aziende sanitarie e le gare autonome delle Aziende sanitarie. Altra novità è il ricorso alle aste elettroniche per aggiudicare le forniture di beni e servizi scegliendo la «migliore offerta» pervenuta. La completa informatizzazione degli acquisti, sottolineano dalla Regione, avrà anche l'effetto di consentire un monitoraggio più attento dei dati di spesa.

Il patto di integrità
Prevista infine l'introduzione - anche sulla scia delle indicazioni fornite dalla Commissione Ue sull'individuazione di misure utili a prevenire la corruzione nell'ambito dell'affidamento dei contratti pubblici - dei Patti di integrità in vari ambiti degli appalti regionali. Si tratta, in sostanza, di accordi tra la pubblica amministrazione e le imprese fornitrici che partecipano alle gare «che prevedono diritti e obblighi in forza dei quali - precisa una nota della Regione - nessuna delle parti contraenti pagherà, offrirà, domanderà o accetterà indebite utilità, o si accorderà con gli altri concorrenti in fase di gara e nella fase successiva all'aggiudicazione». Uno stop, in sostanza, ad accordi e subappalti che spesso scattano tra i partecipanti a una gara (soprattutto nei casi di ricorsi al Tar) e che finiscono, tra l'altro, per rallentare i processi. Le imprese che si iscrivono all'albo dei fornitori saranno obbligate a sottoscrivere il patto di integrità - che verrà progressivamente esteso a tutte le gare bandite dalla amministrazione regionale - la cui violazione comporta l'esclusione dell'impresa dall'albo.

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