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Cantieri a caccia di innovazione, il manifesto di Federcostruzioni per l’«Edificio 4.0»

di Mauro Salerno

Un piano di innovazione sul modello di «Industria 4.0» tagliato su misura per l’edilizia. Un programma - fatto evidentemente non solo di incentivi - per portare il settore delle costruzioni al di fuori delle secche di una crisi durata 11 anni , aggiornando ai contenuti e alle competenze delle società digitale il processo di produzione dei cantieri. È l’obiettivo, (tanto ambizioso quanto forse ineludibile) che anima la strategia portata avanti da Federcostruzioni, la federazione di tutte le principali componenti industriali che ruotano attorno al mondo dell’edilizia.

La Federazione - che rappresenta costruttori, progettisti, produttori di materiali e tecnologie - ha presentato ieri a Roma un manifesto in 10 punti , ricco di proposte mirate a far compiere un salto di innovazione a un mondo produttivo pulviscolare, piegato dalla crisi e in gran parte rimasto ancorato a modelli produttivi tradizionali.

Le premesse per intervenire ci sarebbero tutte. Come ricorda il rapporto della federazione, considerato nel suo complesso, l’universo delle costruzioni e dell’indotto vale oltre 400 miliardi all’anno e dà lavoro a 2,6 milioni di persone, vale a dire il 12% dell’occupazione nazionale. Inutile dire che, anche per effetto della crisi del settore, abbiamo a che fare con un patrimonio edilizio sempre più obsoleto. Oltre il 60% degli edifici italiani, si ricorda nel dossier, ha più di 40 anni e quasi l’80% è stato costruito prima del 1990, in base a norme che non garantiscono gli standard di efficienza e sicurezza richiesti oggi.

Il manifesto di Federcostruzioni parte proprio da qui. Mettendo al centro delle proposte un piano di riqualificazione dello stock immobiliare, di sostenibilità urbana, di miglioramento dell’efficienza e della sicurezza degli edifici. Senza dimenticare gli incentivi alla diffusione del Bim, la riduzione del costo di gestione degli edifici e della pubblica amministrazione. C’è la richiesta di incentivi - sul modello di Industria 4.0 per tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio - ma non si tratta solo di questo.

«Non si tratta di un piano fatto di punti “assertivi” - spiega Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni - . Vogliamo che l’edilizia sia messa al centro di un progetto di innovazione industriale sul modello di quanto accaduto per l’induistria manifatturiera. Puntiamo all’apertura di un tavolo di lavoro che coinvolga i ministeri delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico e dell’Ambiente per arrivare a mettere in campo una serie articolata di soluzioni (incentivi, piani di riqualificazione, formazione della pubblica amministrazione) capaci di far fare un salto di qualità, anche tecnologico, al nostro settore».

Segnali di apertura arrivano dal neo ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «Lavorerò duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni - è il messaggio fatto pervenire dal ministro -. Le proposte di Federcostruzioni in tal senso sono da tenere in debita considerazione». Il ministro ha anche aggiunto di aver messo il ministero al lavoro «a correttivi sul Codice appalti» e «a innovazioni importanti anche sul fronte del sismabonus».

Edificio 4.0: il manifesto di Federcostruzioni

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