Imprese

Pavimenti, nel 2017 crescita contenuta al 3% nel segno delle manutenzioni

di Giuseppe Latour

Crescita contenuta nel corso del 2017, nell'ordine del 2-3 per cento. Dicono questo i numeri di Conpaviper, l'associazione italiana delle imprese di pavimentazioni continue che, tramite Federbeton, aderisce al sistema confindustriale. Una crescita che, rispetto ad altre componenti del mercato più legate al nuovo, risente meno dell'onda lunga della crisi. Se per il cemento e il calcestruzzo armato, infatti, è ancora presto per parlare di ripartenza, i pavimenti stanno beneficiando dell'andamento positivo delle manutenzioni. E ormai sono in risalita già dal 2014.

L'analisi, presentata nel corso del Forum nazionale massetti e pavimenti, parte dal contesto generale: «Si registrano in questi mesi – spiegano da Federbeton - deboli segnali positivi nelle variabili anticipatorie del ciclo edilizio e un generale miglioramento della situazione economica italiana in generale». In altre parole, molti indicatori denunciano l'arrivo di una fase di ripresa, come l'andamento degli investimenti soggetti a incentivi fiscali o le compravendite immobiliari e i relativi finanziamenti. «Questi elementi», però, non sono comunque sufficienti «per determinare l'aspettativa di un ciclo espansivo forte per la filiera Federbeton, né per la previsione di una chiusura 2017 con una crescita apprezzabile».

Ne deriva, allora, un quadro frammentato, nel quale l'anno in corso si chiuderà con la sostanziale stagnazione su livelli di produzione bassi per i settori ancorati dalle nuove costruzioni, come il cemento e il calcestruzzo preconfezionato. I settori trainati dalle manutenzioni straordinarie (malte e premiscelati) saranno, invece, caratterizzati da una crescita apprezzabile nel contesto ma contenuta. Mentre una crescita leggermente più marcata ci sarà per il settore delle pavimentazioni (intorno al 2-3%).

La tendenza è importante, perché conferma un processo in corso già da diversi anni. Nel 2014 c'è stato l'ultimo calo: il mercato, tre anni fa, ha toccato il punto più basso, passando dai 153 milioni di metri quadri del 2010 ad appena 133 milioni di metri quadri. Da allora è iniziata una risalita, che ha portato ai livelli attesi per la fine del 2017, quando dovremmo raggiungere i 142 milioni di metri quadri. Questo avviene mentre altri settori, come il calcestruzzo preconfezionato o il cemento hanno subito in questi anni una sorte decisamente più dura.

Il 2018, comunque, sarà decisivo per la filiera: «Solo l'attivazione del comparto del nuovo determinerà una fase concretamente espansiva». È infatti difficilmente ipotizzabile una crescita sostenibile basata solo sul rinnovo. Un percorso di crescita organico per la filiera deve comprendere interventi maggiormente radicali su un patrimonio. «La riattivazione effettiva del comparto del nuovo, nei prossimi anni, potrà determinare una nuova fase espansiva per la filiera Federbeton e i pavimenti destinati altrimenti a rimanere sostanzialmente sugli attuali livelli produttivi fino a quando gli incentivi fiscali verranno confermati su elevati livelli di restituzione fiscale».

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