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In Italia il test antisismico per il legno Pres-Lam made in Nuova Zelanda

di Mila Fiordalisi

L'appuntamento è fissato al 20 maggio presso il laboratorio SisLab dell'Università della Basilicata. In questa data si svolgerà la prova sperimentale su tavola vibrante di una struttura a telaio di tre piani realizzata in Pres-Lam, l'innovativa tecnologia costruttiva basata sull'impiego di legno lamellare precompresso assemblato con tecniche di post-tensione tipiche del cemento armato. Il sistema è stato infatti brevettato nel 2009 in Nuova Zelanda - dove è ampiamente utilizzato per la realizzazione di edifici in legno multi-piano ad elevate prestazioni strutturali ed antisismiche - da Stefano Pampanin e Alessandro Palermo, docenti all'Università neozelandese di Canterbury, insieme con il collega Andy Buchanan. E al battesimo neozelandese hanno fatto seguito tutta una serie di cantieri a livello internazionale fra cui quello per il primo edificio-laboratorio strutturale in Giappone. Ed è in fase di progettazione un edificio da 12-14 piani in Pres-Lam con legno crosslamellare per la città di Ottawa, in Canada.

Docente di Ingegneria strutturale e progettazione sismica presso l'ateneo neozelandese, Pamparin è da poco rientrato in Italia con l'incarico di professore ordinario di Tecnica delle costruzioni presso l'Università Sapienza di Roma dove è impegnato in un progetto che vede a braccetto l'ateneo capitolino e quello di Canterbury insieme con l'Università lucana, per spingere l'introduzione e la diffusione del Pres-Lam in Italia. Dopo il flop del progetto di realizzazione del nuovo edificio in Pres-Lam destinato a ospitare, in quel di Parma, gli uffici del Palazzo dell'Ambiente, dell'Agricoltura e dell'Innovazione dell'amministrazione provinciale (il progetto fu aggiudicato ad Archest nel 2010 ma poi si è arenato per mancanza di fondi), l'avventura italiana potrebbe ora prendere quota. Anche a seguito della progressiva diffusione degli edifici basati su sistemi costruttivi in legno.

«Il sistema costruttivo Pres-Lam - spiega Pampanin - si propone come una soluzione con grandi potenzialità in grado di garantire la realizzazione di edifici multipiano di grande luce, open space, in legno lamellare dalle prestazioni strutturali e antisismiche analoghe se non superiori a quelle di tradizionali soluzioni in cemento armato o acciaio». La tecnologia Pres-Lam si basa infatti sulla possibilità di connettere elementi strutturali prefabbricati in legno lamellare tramite tecniche di precompressione (o meglio post-tensione effettuata in opera) tipiche del cemento armato, sia per soluzioni a telaio sia a setti. «Il peso ridotto del legno, circa un quarto o un quinto di quello del calcestruzzo armato per esempio, consente inoltre di costruire in sito, sollevare e assemblare velocemente grandi porzioni di edificio già prefabbricate senza problemi di tolleranze, nonché ridurre in modo significativo i carichi su fondazioni - evidenzia Pampanin - con consistente risparmio in termini di costi e di tempi sia per il costruttore che per il committente stesso».

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